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La trasparenza e la legalità non abitano i palazzi della politica. Non vi sono entrate nemmeno sotto la spinta dell'indignazione popolare, di quell'onda lunga definita antipolitica che si è abbattuta sulla casta mettendone a nudo il peggio, denunciandone la collusione con il malaffare, chiedendo pulizia, cambiamento, credibilità. Niente da fare, il Palazzo resta arroccato. Sbarra le porte al rinnovamento due volte nello stesso giorno, prima col voto sulle nomine per l'Agcom e il Garante per la Privacy, poi con quello sulla richiesta d’arresti domiciliari per il senatore De Gregorio. Il denominatore comune è sempre lo stesso: una vergognosa arroganza!
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