MONTE S. ELIA LA COMUNITA’ DELL’ARCA E IL PARCO NATURALE

Giulio Mastrangelo

Il 16 marzo 2018 (anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell'assassinio degli agenti della sua scorta) a Monte S. Elia, Oasi del WWF Italia, in territorio di Massafra, è stato inaugurato il Centro Visite del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” alla presenza di Sebastiano Stano, Consigliere provinciale con Delega al Parco; Fabrizio Quarto, Sindaco di Massafra; Giovanni Piero Barulli, Sindaco di Mottola; Carmine Annicchiarico, WWF Oasi; Nicolò Carnimeo, delegato WWF Puglia, e Gianni Grassi, presidente WWF Trulli e Gravine. In quella sede il Sindaco di Massafra, avv. Fabrizio Quarto, ha annunciato che appena un'ora prima il Consiglio comunale di Massafra aveva approvato l'acquisizione dell'area demaniale della ex SP1 (Sottopolveriera 1) della Marina Militare, sottostante al monte S. Elia e senza soluzione di continuità coi terreni già di proprietà comunale. E' un evento a cui ho partecipato con molto piacere perchè ho incontrato tante persone care, amanti della natura e del paesaggio, e mi ha ricordato anni ormai lontani in cui insieme con quegli amici ci siamo battuti per l'istituzione di un Parco naturale a Monte S. Elia. Cercherò di riassumere in poche righe quegli avvenimenti con qualche cenno storico. Dal punto di vista storico, il “Monte Sacchiemma” era esteso 600 tomoli circa ed apparteneva in antico al demanio del Comune di Massafra, come si ricava dallo stato di tutti i demani comunali redatto dal Decurionato di Massafra il 28 agosto 1809 (Processo verbale del Comune di Massafra per la riunione del Decurionato acciò formasse lo stato di tutti i Demani comunali del 28 agosto 1809). Ma, con la legge eversiva della feudalità, tali demani suscitarono gli appetiti speculativi della borghesia emergente che usurpò i terreni migliori lasciano in mano al Comune solo quelli con roccia affiorante e incoltivabili. Nel settembre 1979, si stabiliva sulla masseria Monte S. Elia un gruppo di famiglie della Comunità degli Alleati dell’Arca, un movimento ecumenico, patriarcale, laborioso, pacifista e non violento con sede in Francia. La Comunità, che osservava la regola del fondatore Giovanni Lanza del Vasto (filosofo di estrazione cattolica nativo di San Vito dei Normanni, una gloria pugliese, ma molto più noto all’estero che in Italia) aveva acquistato circa 100 ettari di terreno compreso i fabbricati della masseria per destinarli a sede della Comunità in Italia. A partire dal 1980 si sviluppava a Massafra un vasto movimento di opinione pubblica diretto alla costituzione di un parco naturale nel territorio Nord della città. Promotore dell’iniziativa fu l’Archeogruppo (Delibera del Consiglio Direttivo 10.1.1980), che proponeva al Comune l'istituzione di un Parco naturale sul bosco comunale di Monte S. Elìa e sull’attigua ex Sottopolveriera 1 della Marina Militare, che da poco era stata dismessa per essere poi sdemanializzata. La proposta trovò consenziente il Consiglio Comunale che nel dicembre 1981 deliberò la costituzione del Parco nella predetta località. Tuttavia, tale atto, inviato alla Regione, non ebbe seguito in quanto privo della documentazione prescritta dalla legge reg. n.50/75. Il 3 maggio 1983 un gruppo di cittadini, di varia estrazione sociale e politica, volendo tutelare il proprio diritto a un ambiente naturale salubre, costituiva il Comitato per il Parco naturale Monte Sant’Elìa. Ne facevano parte Giovanni Ricchiardi, Giulio Mastrangelo, Giovanni Tammaro, Domenico Pilolli, Nicoletta Nuzzo, Serafino Marchianò, Giuseppe Termite, Antonio Masi, Pasquale Marino, Giuseppe Fighera, Vincenzo Maraglino, Michele Masi, Mina Bruno, Triggiani Domenico, Nino Bellinvia, Chiara Mastrangelo, Michele Rubino, Pasqualina Noviello, Giancarlo Luce, Graziella Giuganino, Carlo Formigoni, Ventura Torlani, Massimo Scarinci. Il Comitato elaborava una articolata proposta (piano di massima per l’istituzione del parco naturale attrezzato Monte Sant’Elia) che fu fatta propria dal Comune di Massafra nel 1985 dava incarico e poi approvava il progetto redatto dallo Studio Associato CO.P.S.I.T. di Frascati. La Regione approvava il progetto del Parco S. Elia concedendo un finanziamento di 3,5 miliardi di lire. Il Comune, seguendo l’iter prescritto dagli Organi regionali, redigeva, approvava e presentava in Regione nel termine prescritto (agosto 1988) il progetto esecutivo del Parco nonché la variante allo strumento urbanistico vigente con cui veniva data destinazione specifica a parco naturale attrezzato e a zona di protezione esterna alle relative aree. Esaurita l'esperienza comunitaria i membri della Comunità dell'Arca donarono i terreni della masseria Monte S. Elia al WWF Italia perchè ne preservasse la naturalità evitando che finisse in mani speculative. Purtroppo, le amministrazioni comunali succedutesi dal 1990 in poi, per mutati orientamenti politici, privilegiavano progetti di sfruttamento speculativo ed edilizio del territorio, lasciando sulla carta il Parco naturale di Monte S. Elia. Auspico che l'inaugurazione del Centro Visite a Monte S. Elia, con la meritoria opera del WWF e il rinnovato interesse degli attuali amministratori comunali di Massafra per tale incantevole zona del nostro territorio possano ottenere dalla Regione, in tutto o in parte, il finanziamento a suo tempo concesso affinchè Monte Sant'Elia diventi veramente un'oasi di verde ove si possano trascorrere ore di serenità e di pace.
Ricordiamo ancora (come già annunciato) che il progetto è stato proposto dal WWF “Trulli e Gravine”, in qualità di capofila, insieme a un ampio partenariato che comprende la Provincia di Taranto, in qualità di organismo di gestione del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, la Casa Circondariale di Taranto, lo IAMC-CNR, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Gruppo Speleologico Martinese, l’Associazione “Learning Cities”, il Club Unesco, il CNSAS Servizio Regionale pugliese, il Nucleo Volontario Protezione Civile di Palagiano, “La Mediana”, e la Federazione Speleologica Pugliese. Nel collage alcuni momenti a Monte S. Elia dell’inaugurazione del Centro Visite del Parco naturale regionale delle Gravine nei locali dell'omonima masseria, Oasi del WWF Italia (foto di Giulio Mastrangelo).

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