di Massimo Filippini
CEFALONIA, ACCADE ANCHE QUESTO: IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ‘ACQUI’ NON C’ENTRA NIENTE CON CEFALONIA
Lo scorso 27 settembre l’Associazione ‘Acqui’ ha eletto il nuovo Presidente -che succede al defunto avv. Antonio Sanseverino- nella persona dell’aretina prof. ssa Graziella Bettini.
Ne ha dato notizia il sito web della città di quest’ultima
http://www.arezzonotizie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=50174&Itemid=2
al quale ho indirizzato il seguente commento:
“Con riferimento alla notizia apparsa il 27 settembre c.a. sul V/s giornale “A Verona eletto il nuovo presidente dell’associazione nazionale Divisione Acqui”, Vi invio il seguente commento di cui chiedo la pubblicazione non solo per la mia qualità di Orfano di un Ufficiale (magg. Federico Filippini, com.te il genio della div. ‘Acqui’) fucilato il 25.9.43 dai tedeschi a Cefalonia ma anche e soprattutto come autore di tre libri sull’argomento (‘La vera storia dell’eccidio di Cefalonia’ – ‘La tragedia di Cefalonia. Una verità scomoda’- ‘I Caduti di Cefalonia: fine di un Mito’) oltre che curatore –a mie spese- del sito www.cefalonia.it dedicato alla vicenda.
Ciò premesso desidero anzitutto precisare che io sono un ‘ex iscritto’ –come da tessera allegata- all’Associazione di cui si tratta da cui sono stato ‘tacitamente’ estromesso senza che nessuno dei Presidenti –dal defunto avv. Sanseverino all’attuale prof.ssa Bettini- si sia degnato di comunicarmi i motivi dell’esclusione dovuti certamente –come dimostrerò- ad odio politico-idelogico nei miei confronti derivante dalla totale adesione ai dogmi della Sinistra comunista più estrema -cui si ispira da qualche anno l’associazione- che li hanno portati a gettar via come un sacco di stracci il figlio di un Martire di Cefalonia: proprio loro che con Cefalonia nulla hanno a che fare essendo stato il primo, un reduce di Corfù mentre la seconda è figlia di un ufficiale fucilato a Corfù dai tedeschi e quindi, a differenza del mio, del tutto estraneo, come l’attuale Presidente, a quanto avvenne a Cefalonia.
Poiché sono uso provare quanto affermo, a riprova degli stretti legami dell’Associazione ‘Acqui’ con i Comunisti di rigida osservanza (leggasi Rifondazione Comunista) ed i ‘gendarmi della memoria’ (leggasi ANPI), riporto dal sito www.cefalonia.it l’articolo che scrissi durante la presidenza dell’avv. Sanseverino che è di calzante attualità anche per la sua ex Vice felicemente assurta ai fasti della presidenza.
Ecco il testo:
ASSOCIAZIONE ACQUI: CHE PENA
L'Associazione Nazionale Acqui presenta un'anomalia che riteniamo senza precedenti nell'ambito delle Associazioni similari esistenti: essa infatti ai suoi vertici annovera due persone aventi rispettivamente la carica di Presidente e di Vice Presidente malgrado le stesse non abbiano alcunchè da spartire con la vicenda di Cefalonia.
Il Presidente Antonio Sanseverino infatti è un Reduce di Corfù e la Vice presidente Graziella Bettini è orfana del col. Elio Bettini il quale non era neanche membro della divisione Acqui ma comandava la Divisione ‘Parma’ che dall’Albania dopo l’8 settembre si trasferì a Corfù venendo coinvolta nei combattimenti contro i tedeschi al termine dei quali venne fucilato nella rappresaglia contro gli Ufficiali analogamente a quanto avvenne a Cefalonia.
A tale anomalia si aggiunge anche il modo 'esclusivo' -cioè sordo a qualsiasi obiezione- di trattare la vicenda di Cefalonia di cui i due suddetti sono arbitrari portavoce in perfetta simbiosi con quello -arcaico, fazioso e menzognero – dell' ANPI con cui l'Ass. Acqui attraverso la Vice Bettini ha stretto ad Arezzo, sua città, un 'patto di ferro' inteso a dar vita e ad organizzare future manifestazioni sulla vicenda di Cefalonia argomento di cui -lo ripetiamo- costei non ha titoli per occuparsi mentre l'ANPI se ne occupa per travisarlo dal suo punto di vista prettamente comunista che con detta vicenda -che fu di resistenza militare e non partigiana- non c'entra assolutamente niente. Ma tutto questo per i potenti –o prepotenti ?- di cui sopra non ha alcun valore, fedeli –come essi sono- ai dettami del più becero e fortunatamente non più egemone marxismo storico-culturale di cui, grazie a Dio, essi e pochi altri sembrano essere rimasti gli ultimi rappresentanti.
Tale ‘pactum sceleris’ oltre ad essere stato stipulato da chi non ha titoli personali per essere Vice Presidente di un’Associazione che si occupa solo e soltanto di Cefalonia, contrasta anche con l’Apartiticità della stessa -sancita nello Statuto- che invece costei viola apertamente intrattenendo rapporti esclusivi con i comunisti come si desume dal brano di un articolo leggibile nel sito dell’ANPI ):
“Per un futura collaborazione tra ANPI e “Acqui” Arezzo diventa protagonista nel promuovere inedite e fattive collaborazioni tra l’Associazione Partigiani e la Acqui, Associazione reduci e familiari dei Caduti a Corfù e Cefalonia. L’iniziativa è opera della vice presidente nazionale della Acqui, Graziella Bettini, aretina, in completa intesa con il presidente provinciale dell’ANPI di Arezzo Amedeo Sereni, presente a Verona il 21 settembre, quando si è svolta la manifestazione nazionale per il 60° anniversario della strage di Cefalonia e Corfù. In quell’occasione si sono riuniti il Consiglio e la Giunta nazionale della Acqui, che hanno plaudito vivamente la proposta della Bettini e di Sereni. La più stretta collaborazione tra ANPI e Acqui si tradurrà in una serie di attività congiunte per tramandare alle future generazioni quei valori civili e democratici che i combattenti della Acqui hanno testimoniato con tanto eroismo. A rendere ancora più solenne l’impegno assunto a Verona, erano presenti il vice sindaco e l’addetto culturale di Corfù”.
Detto questo mi corre obbligo di dire che la sig.ra Bettini non rappresenta TUTTI i Familiari e TUTTI i Reduci di Cefalonia e Corfù ma solo quella parte di costoro le cui idee politiche collimano con quelle dei COMUNISTI ed è ora pertanto che sia lei che altri LA SMETTANO
di parlare a nome di TUTTI.
In tal senso ho inteso parlare sia di lei che del suo predecessore come di ‘presidenti abusivi’ in quanto –pur regolarmente eletti- risultano essere ‘soggettivamente’ estranei alla vicenda e per giunta non rappresentano neanche tutti i reduci e i loro congiunti discriminati –COME LO SCRIVENTE- per motivi politici.
E’ più che evidente quindi che ella, come figlia di un Caduto non facente parte della Divisione 'Acqui' e morto a Corfù, non ha nulla a che fare sia con la divisione ‘Acqui’ che con la vicenda di Cefalonia al pari dei vari “Presidenti” dell'ANPI e compagnia cantando con i quali ha stabilito “relazioni” a nome dell' Associazione 'Acqui' che invece di essere apartitica -COME E' SCRITTO NELLO STATUTO- si è mescolata con il Partito della Rifondazione Comunista e con altri personaggi ancora più a sinistra come si rileva dal sito www.esserecomunisti.it (alla voce “Cefalonia”) divenuto, tra l’altro, il portavoce della figlia -“che più comunista non si può”- di un Ufficiale Caduto a Cefalonia, di fronte al cui sacrificio mi inchino, fermo restando il totale ripudio dei faziosi ed inqualificabili comportamenti tenuti dalla stessa nei miei confronti a Cefalonia dove il 25 aprile scorso, in presenza di più testimoni, mi apostrofò con l’epiteto di ‘fascista’ che evidentemente costei, in linea con i dettami dell’ideologia prediletta, è solita rivolgere a chi non condivide le sue opinioni..
Se, dunque, la Vice Presidente (abusiva nel senso suddetto) Bettini vuole proseguire sulla strada intrapresa si attivi per far modificare l'articolo 4 dello Statuto secondo cui l'associazione è APARTITICA” oppure si dimetta ed agisca in nome e per conto proprio e dei Reduci e Familiari dei Caduti DICHIARATAMENTE COMUNISTI e non parli ANCHE a nome di quelli che tali non sono e non condividono le sue iniziative politiche.
Quanto sopra vale anche per la GIUNTA ed il CONSIGLIO dell'Associazione che plaudendo all'iniziativa “bettiniana” hanno violato palesemente lo Statuto di cui dovrebbero essere garanti estromettendo addirittura dall’associazione lo scrivente già iscritto ad essa ( Tessera n. 1173/2003) in palese dispregio non solo di ogni regola democratica ma offendendo la memoria di un Martire di Cefalonia con un vergognoso comportamento nei confronti del figlio.
MASSIMO FILIPPINI
Un’ultima notazione, per finire, sulle incredibili inesattezze (per carità di patria chiamiamole così) ‘sparate’ dalla neo-presidente che, in occasione della sua elezione ‘plebiscitaria’, riferendosi alle perdite della ‘Acqui’ con cui –lo ripetiamo- il Suo povero Padre nulla ebbe a che fare ha detto:
“Fu una carneficina. In combattimento caddero in 2.000, oltre 5.000 furono trucidati o fucilati in esecuzioni sommarie, circa 3.000 furono gli annegati in seguito all’affondamento delle stimatissime navi che trasportavano i prigionieri, i quasi 7.000 sopravvissuti finirono in campi di lavoro, lager, gulag sparsi dalla Grecia alla Siberia e tornarono alle loro case solo in 6.000. Su 13.000 uomini ne morirono complessivamente 11.000”.
Riguardo a tali cifre campate in aria, in assoluto dispregio della verità storica, replico –per l’ennesima volta- che i dati numerici delle Vittime che a Cefalonia tra morti in combattimento (circa 1300) e fucilati dopo la resa (350 – 400) non furono –FORTUNATAMENTE- neanche 1700 invitando la ‘Presidentessa’ ad informarsi magari leggendo il mio ultimo saggio “I Caduti di Cefalonia: fine di un Mito” anche se sono certo che non lo farà: per i comunisti, infatti, l’unica verità è quella loro e chi non la condivide supinamente è ‘fascista’.
Usque tandem ?
Avv. Massimo Filippini
Orfano di un Martire di Cefalonia
All. Copia Tessera iscrizione all’ass. Acqui di cui non sono degno non essendo comunista.