“Promuovere la cultura dei diritti dei cittadini migranti”

Lettera aperta al Presidente della Fcli, Sen. Claudio Micheloni, e al Coordinatore della Fiei, Dott. Rodolfo Ricci.

“Promuovere la cultura dei diritti dei cittadini migranti”

“Il convegno di venerdì 7 novembre rappresenta un’importante occasione per promuovere la cultura dei diritti dei cittadini migranti. Vedere impegnate su questo tema due organizzazioni che sono state la principali protagoniste di tante battaglie nella storia dell’emigrazione italiana, è il segno di una memoria che dal passato si trasmette al presente e si proietta nel futuro.
La minaccia ai diritti conquistati nei decenni scorsi dagli italiani all’estero e l’estensione dell’uguaglianza sostanziale alle comunità etniche residenti in Italia e negli altri Paesi internazionali, è il campo nel quale tutti dobbiamo intensificare il nostro lavoro.
La Federazione delle Colonie Libere Italiane e la Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione sono chiamate ad intensificare il loro impegno a favore della convivenza civile e dello sviluppo dei processi democratici.
Avrei voluto essere con voi, insieme agli altri autorevoli rappresentanti delle istituzioni, della politica e della società civile, ma la missione a Strasburgo con la Delegazione parlamentare italiana, non mi permette di partecipare al convegno.
Condivido non solo lo spirito dell’iniziativa tesa a sensibilizzare la politica italiana e l’opinione pubblica italiana, ma anche il titolo del convegno, che indica un assunto programmatico per un Paese democratico quale è l’Italia: “Integrazione Diritti Doveri. La partecipazione democratica dei migranti strumento di integrazione”.
I migranti sono contemporaneamente cittadini tenuti a rispettare le leggi locali del Paese di residenza (doveri) e cittadini portatori di nuove istanze di partecipazione democratica. La contemporaneità dell’osservanza dei doveri e dell’ottenimento dei diritti sostanziano di fatto il processo d’integrazione dei migranti.
Ciò non significa pensare a società vagamente multiculturali e multietniche, ma a comunità di donne e di uomini liberi ed uguali, contraddistinti da identità proprie.
Nell’augurare all’iniziativa il successo che merita, invio un caro saluto a voi e a tutti i partecipanti”.

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