Nel 1902 la Villa Borghese Pinciana, detta anche Casino Nobile, venne acquistata dallo Stato Italiano e con essa il museo, contenente la prestigiosa collezione di opere d’arte, con l’immenso parco.
La costruzione della Villa, ampliata nel corso del XVII secolo, e della celebre raccolta di sculture e di dipinti è strettamente collegata all’ascesa al soglio pontificio di Paolo V (1605-1621), Camillo Borghese, ma soprattutto alla nomina del Cardinal nepote Scipione Caffarelli Borghese (1577-1633). Fu infatti il nipote prediletto del Papa, grande appassionato di arte, che diede avvio ad un’azione sistematica di acquisizione di sculture e di dipinti che rese la collezione tra le più grandi dell’epoca.
Oggi è possibile ammirarla, previa prenotazione, presso la Galleria Borghese anche se non nella sua interezza. Infatti, nonostante il vincolo fidecommissario voluto dal potente cardinale a salvaguardia dell’integrità del patrimonio, la raccolta perderà i suoi più pregevoli pezzi agli inizi del 1800 quando Napoleone Bonaparte imporrà alla famiglia Borghese la vendita forzosa delle opere di maggior pregio appartenenti soprattutto alla collezione archeologica.
Come è possibile ammirare il potente cardinale, su marmo, all’interno della famosa Galleria. A scolpire il suo busto fu Gian Lorenzo Bernini al quale vennero commissionate alcune tra le sculture di maggior rilievo ospitate oggi nelle sale del Museo. Tra queste Il Ratto di Proserpina, gruppo scultoreo con il quale l’artista ha voluto esprimere il concetto della torsione elicoidale dei corpi. Plutone, potente Dio e re degli inferi rapisce Proserpina la quale per intercessione della madre Cerere presso Giove potrà tornare sei mesi l’anno sulla terra che si ricoprirà di fiori per accoglierla.
Apollo e Dafne è l’altro capolavoro con cui il Bernini ha voluto rievocare la metamorfosi in pianta di alloro della ninfa Dafne inseguita dal Dio Apollo. Sempre del grande scultore sono il David nello sforzo di tendere la fionda e il gruppo scultoreo raffigurante Enea, Anchise e Ascanio che fuggono da Troia.
Di Antonio Canova è invece la rappresentazione marmorea di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone e sposa del principe romano Camillo Borghese, committente dell’opera. La scultura, chiamata Venere vincitrice, simboleggia il legame e il sodalizio tra la famiglia Borghese e Napoleone Bonaparte.
La collezione Borghese è anche ricca di dipinti che rivestono interamente le pareti secondo i gusti dell’epoca della quadreria. Tra i capolavori si possono ammirare le opere di Tiziano, Caravaggio, Raffaello, Rubens, Domenichino e Correggio.
Immenso è il parco che circonda la Villa con ben nove ingressi sul quale sorgono il Casino di Raffaello e Piazza di Siena, il Giardino del Lago con il Tempio di Esculapio, l’Uccelliera, la Fontana della Peschiera, il Tempietto di Diana, il Bioparco e naturalmente la Galleria Borghese.