Palermo, 6 apr. Il presidente Crocetta si dice allarmato per il gravissimo
episodio accaduto stanotte a Gela. In tre diversi incendi sono state bruciate 9
autovetture che hanno fatto correre seri rischi agli abitanti di uno stabile e
due carabinieri sono rimasti intossicati. “La città, – dice apertamente il
presidente – , non può tornare indietro. A Gela in questi anni è stato fatto un
lavoro incredibile che ha mobilitato magistratura, forze dell'ordine,
imprenditori, uniti per sconfiggere il racket. C'è stato, nel corso degli
anni, un calo degli incedi notturni ma l'episodio di stanotte rischia di
suscitare allarme nella popolazione e preoccupazione sopratutto per
l'avvicinarsi della prossima campagna elettorale per le elezioni del sindaco e
del consiglio comunale. Violenza cieca e irrazionale? – continua il presidente
– , oppure si annunzia alla grande la ripresa di episodi di violenza? O ancora,
si tratta di un tentativo di destabilizzare la campagna elettorale? Qualunque
siano le motivazioni, – aggiunge Crocetta – si rimane sbigottiti di fronte alla
gravità di episodi del genere, che non possono essere assolutamente tollerati.
Ho contattato immediatamente le forze dell'ordine, la prefettura, il presidente
dell'associazione antiracket, Caponetti e l'amministrazione comunale, per
esprimere la mia solidarietà, ma occorre intensificare il presidio sul
territorio. A Gela c'è sempre una base di disagio sociale che potenzialmente
può produrre violenza. La storia della città d'altra parte parla chiaro, nei
primi anni '80 si cominciò con episodi di ragazzini che incendiavano le auto e
dopo un po' si cominciò a sparare, perchè quei ragazzini vennero aggregati da
Cosa nostra e Stidda. In città è ancora viva la memoria di quegli anni
terribili, poi è iniziato un percorso nuovo, civile, che ha portato alle
denunce, agli arresti dei rappresentanti della mafia e degli uomini “che
contano”. La vigilanza democratica però non può essere annientata. Dobbiamo
capire se i fatti di stanotte sono episodi isolati, oppure segnano
un'inversione di tendenza rispetto a una mafia che negli ultimi tempi, anche a
Gela, ha scelto un profilo affaristico rispetto a quello immediatamente
criminale. Sono convinto che magistratura e forze dell'ordine sapranno
sconfiggere la violenza, ma occorre un ruolo più forte della società civile che
deve continuare a ribellarsi, a denunciare e riferire alle autorità. Chi ha
visto parli, è impossibile che avvengano certi episodi e nessuno abbia visto
nulla. Si denunci, anche in modo anonimo, ma la città non può tollerare che si
torni indietro sul piano della legalità e della sicurezza dei cittadini. Mi
recherò a Gela – conclude Crocetta – per fare il punto della situazione con le
autorità a con l'associazione antiracket, per cercare di comprendere cosa si
agiti in questo momento e soprattutto cercare di dare una risposta complessiva
e sistemica ai fenomeni criminali in atto. Gela non può e non vuole tornare
indietro”.