Secondo il quotidiano francese “Le Parisien”, con una notizia apparsa ieri, il National Cancer Institute avrebbe scoperto una nuova malattia chiamata linfoma anaplastico a grandi cellule, che sarebbe legata alle protesi mammarie. Ed i casi di questo particolare tipo di cancro in Francia sarebbero diciotto dal 2011 con una forte crescita lo scorso anno. Il giornale ha fatto riferimento ad una nota degli esperti consegnata il 4 marzo dal National Cancer Institute secondo cui sarebbe stata scoperta una nuova malattia chiamata per l'appunto linfoma anaplastico a grandi cellule associata con le protesi mammarie (linfoma AGC-AIM).”Siamo particolarmente attenti a monitorare il caso delle protesi mammarie, perché la salute delle donne che gioco”, dice François Hébert vice direttore generale della National Security Agency del farmaco (MSNA) intervistato dal giornale. Secondo lo stesso, «c'è stato un caso nel 2011, due nel 2012, quattro nel 2013 e undici nel 2014. Una persona è morta.” “Inizialmente, è stato deciso che le donne che hanno impiantato protesi mammarie dovessero ricevere un avvertimento obbligatorio del nuovo rischio, anche se basso,” ha detto, aggiungendo che “lettere di informazioni e di allarme sono state inviate agli operatori sanitari “e che una riunione di esperti è stata programmata per la fine di marzo. Si tratta di una notizia sconvolgente, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che da anni ha avviato in Italia una battaglia dopo lo scandalo già noto delle protesi PIP, anche se questa volta non è dato sapere che tipo e la natura delle protesi per le quale sarebbe stata scoperta una possibile connessione con il cancro.Ecco perchè è importante che le autorità sanitarie, non solo francesi, facciano immediata chiarezza per sgombrare il campo da qualsiasi tipo di allarme dato il numero impressionante di donne che per ragioni di salute o estetiche hanno dovuto ricorrere all'impianto di protesi mammarie.
Lecce, 18 marzo 2015
Giovanni D’AGATA