Le masserie e le tipiche case rurali, i trulli, circondano l’antico borgo di Putignano che si trova in provincia di Bari e che conta oltre 27.000 abitanti.
E’ ricca di palazzi signorili e di chiese la cittadina medievale famosa per le sue grotte carsiche e per il suo carnevale antichissimo che nel 2015 ha festeggiato la sua 621° edizione.
Questa festa affonda le sue radici nel 1394 quando le reliquie di Santo Stefano vennero trasferite da Monopoli a Putignano e i contadini impegnati nei lavori della terra, nell’innesto della vite, lasciarono i campi e si accodarono festanti alla processione. E’ probabilmente in quel momento che nascevano il carnevale e la cerimonia delle propaggini, in agraria il ramo che viene piegato e interrato per la propagginazione di una pianta.
Ufficialmente il Carnevale di Putignano prende avvio il 26 dicembre ma è a partire dal 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abbate, che entra nel vivo e da quel momento in poi, ogni giovedì, vengono celebrate categorie sociali diverse. Dal monsignore ai preti, dalle monache alle vedove, dai pazzi, alle donne sposate ai cornuti. È diventato uno degli appuntamenti più divertenti e attesi del Carnevale di Putignano il giovedì dei “cornuti” o degli uomini sposati. Gli uomini traditi si riuniscono all’alba in Piazza San Domenico vestiti con un mantello nero, una sciarpa rossa al collo e un simpatico cilindro dotato di lunghe corna.
Di grande attrazione è la parata degli imponenti carri allegorici in cartapesta che sfilano per la città e che rappresentano la politica, la cultura e la società civile. Sono realizzati con carta di giornali ammorbidita da colla di farina e da acqua attraverso un lungo procedimento. Un carro a carattere sociale che ha attirato l’attenzione di tutti ed è risultato il vincitore dell’edizione 2015 è il carro raffigurante l’Ilva di Taranto e il suo dramma. Alto 16 metri e largo 10 raffigura un domatore impietoso in sella ad un elefante stremato accompagnato da clown vestiti da operai.
Altro appuntamento importante dell’evento folcloristico è rappresentato dalla Campana dei Maccheroni che una volta all’anno in coincidenza con il Martedì Grasso, un’ora prima della mezzanotte, rintocca per 365 volte, come i giorni dell’anno, per ricordare agli abitanti che il tempo delle feste e degli eccessi è finito e che è ormai tempo di penitenza. E’ un rito antico del Meridione caduto in disuso. Durante i rintocchi, i putignanesi salutano il carnevale mangiando i maccheroni e ballando. Salutano la famosa maschera del carnevale putignanese con il vestito a toppe e il cappello a due punte con sonagli che si chiama Farinella come la sottilissima farina di ceci ed orzo che ha sfamato, insieme ai fichi secchi, generazioni di contadini. La festa è finita e ognuno si riappropria del proprio ruolo. Inizia la Quaresima.