Il 2 dicembre il M5S Roma depositava una mozione urgente per chiedere la sospensione delle modifiche al Contratto Decentrato per le educatrici e le insegnanti (unilateralmente introdotte dall'Amministrazione Marino) e la parallela reintroduzione di misure volte a prevedere:
1) modalità di organizzazione del lavoro atte a garantire in ogni momento della giornata scolastica il rispetto del rapporto numerico educatore/bambini nella misura stabilita dalle normative vigenti;
2) il mantenimento dell'attuale orario di servizio di 27 ore frontali anziché 30 come previsto dalla D.G.C. n. 236/2014.
Di cosa parliamo?
Facciamo un piccolo passo indietro e torniamo al mese di agosto 2014 allorché la Giunta Capitolina approvava la nuova disciplina del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo che, tra l'altro, riformava anche il settore dell'Area Educativa e Scolastica. L'efficacia dell'atto veniva differita al 1° gennaio 2015.
Dalla lettura delle clausole ivi contenute sembrava desumersi la volontà dell'Amministrazione di procedere verso il netto miglioramento della qualità dell'offerta scolastica di Roma Capitale: veniva infatti, dichiarato di voler “perseguire un'alta qualità educativa e raggiungere obiettivi ritenuti oggi irrinunciabili (centralità del bambino… legame con la famiglia… promozione di contesti educativi, di attività di ricerca e di sviluppo dell'innovazione didattica…) e migliorare l'esperienza scolastica di tutti i bambini e delle loro famiglie, sia attraverso le necessarie attività educative e didattiche (cura del bambino, spazi e tempi dedicati al gioco-attività…) sia attraverso una migliore organizzazione dei servizi”.
Tuttavia, ad una lettura più attenta, emergeva chiaro un dato completamente diverso e tale da far sorgere seri dubbi sui reali obiettivi perseguiti dalla nuova disciplina.
Da un lato, infatti, si affermava che si sarebbe dovuto superare il meccanismo della c.d. “conta permanente” mediante la non sostituzione della prima educatrice assente e la sostituzione di tutte le ulteriori assenze (dopo la prima) nel limite massimo del restante organico previsto: in altri termini, veniva di fatto abolito il rapporto numerico educatore-insegnante/bambini previsto dalle norme vigenti (per i nidi il rapporto è di 1/7, per la scuola dell'infanzia è di 1/25).
Dall'altro lato, veniva previsto l'aumento delle ore di insegnamento frontale (e non quella destinata alla formazione) degli educatori e degli insegnanti.
E' chiaro che la particolare natura dell'attività professionale resa dalle figure educative ben può considerarsi “usurante” in relazione alle condizioni in cui si svolge e all'elevato grado di attenzione costantemente richiesto e mal si concilia sia con la previsione di un aumento dell'orario di servizio in termini di prestazioni “frontali” sia con l'aumento dei bambini da “curare”, perché si potrebbero determinare situazioni di potenziale pericolo per gli alunni più piccoli dovuto a fisiologici cali di attenzione degli operatori.
Effetti?
Entrambe le misure avrebbero chiaramente determinato un peggioramento delle condizioni di insegnamento sia per gli operatori che per i bambini causando, in casi limite, finanche l'impossibilità di avviare e perseguire un progetto educativo.
La riforma, quindi, avrebbe stravolto completamente la finalità dei nidi e delle scuole di infanzia (materne) poiché gli operatori non avrebbero potuto fare altro che supervisionare i bimbi. Si sarebbero trasformati, in conclusione, in guardiani… attività ben diversa da quella che l'Amministrazione dovrebbe fornire!
Inoltre, in questo modo sarebbero state completamente tagliate le supplenti che, in casi di assenza delle educatrici e delle insegnati di ruolo, possono garantire le ottimali condizioni di insegnamento… ma si sa, è periodo di crisi e occorre tagliare!
Per contrastare questa vergognosa spending review sulla pelle dei nostri figli e su di un settore assai delicato abbiamo quindi depositato la mozione indicata ma sino ad oggi il PD ha sempre impedito di procedere alla votazione (procedura che, avendo ottenuto tutte le firme degli altri capigruppo, richiederebbe appena 2/3 minuti).
Ad oggi, quindi, ancora solo parole-parole-parole da questa amministrazione che si ostina a non riconoscere il fondamentale ruolo svolto dagli educatori e dagli insegnanti nello sviluppo dei nostri bambini!
Noi non molleremo e, ad ogni seduta assembleare chiederemo – come sempre- di procedere alla votazione della mozione!
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