Milano. “I fatti accaduti nei giorni scorsi hanno fatto tremare la mia anima perché abbiamo una vita sola, siamo esseri umani e mortali, e una sola vita a disposizione”.
Lo ha detto Marco Mengoni alla presentazione del suo nuovo progetto discografico “Parole in circolo”.
“L’importante di questo progetto è che mi metto a confronto con il mondo dove vivo e con cosa succede alla nostra società – ha confidato il giovane artista – Manda il messaggio fondamentate di essere umani in questo momento storico della civiltà, cerco di guardare alla realtà per quella che è, mi batto per i diritti umani e far sì che tutte le persone che mi seguono entrino nel mio modo di fare: le parole sono molto importanti e anche la stampa deve dare peso alle parole che si dicono perché poi si scatenano dei movimenti: bisogna dare attenzione alla parola e a diffondere un messaggio positivo”.
“Parole in circolo” contiene dieci brani, il primo capitolo di un progetto che ne prevede un secondo.
“Nuovo progetto con approccio in modo diverso – ha spiegato – La musica sta cambiando: sono nato con le cassette, poi sono arrivati i cd, e si arriverà al solo digitale. Questo progetto con più mondi possibili, che riguardano la mia crescita e mettere dentro tutti i mondi musicali possibili, e modificare questa mia voglia dii scrivere e sperimentare”.
L’uscita di “Parole in circolo” è stata anticipata dal singolo “Guerriero”.
“Questo testo è diverso da tutto ciò che ho fatto in precedenza – ha confidato – Avevamo tutti un po’ di paura a farlo uscire come singolo per il testo molto impegnativo per me, poiché mi ritengo molto giovane per portarlo avanti, pregno di significati. È stato positivo approcciarmi alla mia vocalità, cui si aggiungono piani sonori diversi fra loro, dall’elettronica al rnb e all’hip hop, con archi, fiati, riff di chitarra ‘losangeline’, ritmi funk, per dare più valore al testo e alla melodia molto semplice”.
I suoni di questo progetto sono davvero particolari.
“Sicuramente il mondo dei suoni rispecchia la realtà di tutti i giorni – ha puntualizzato – Ho sempre difeso le diversità e non mi sono fermato a fare gli stessi suoni. Il nostro mondo non è solo ciò che vedono i nostri occhi o che sentono le nostre orecchie: in sei anni ho collaborato con tantissime persone che mi hanno permesso di crescere più velocemente”.
Il brano “Se io fossi te” lo ha scritto Luca Carboni.
“Lavoro con mia cugina Claudia Carboni e con Luca ci siamo conosciuti per puro caso in un hotel a causa dello stesso cognome che ha generato un equivoco facendola passare per la moglie – ha rivelato – Abbiamo cominciato a scrivere insieme ma bon ci siamo riusciti subito: sono passati mesi prima di presentato con questo pezzo che aggiungeva un piccolo tassello agli altri di questo disco, fatto di favole rispetto al pragmatismo degli altri scelti: ci mancava proprio e non abbiamo mai parlato di cantare insieme”.
Entro l’anno dovrebbe uscire il seguito di questo progetto.
“Le parole sono diventate sempre più importanti da quando ho iniziato fino ad oggi – ha ammesso – Il cambiamento doveva essere ancora più radicale, con una linea di scrittura diversa, per dare importanza a tutte queste parole che vedevo scritte sui pannelli pubblicitari, sui giornali, dappertutto: ho fatto mente locale e dare importanza alla parola; c’è voluto un lungo travaglio, cambiato parole e messaggi e non sarò mai del tutto soddisfatto fino a quando mi sentirò soddisfatto”.
Marco Mengoni sarà in tour per tutto maggio e il 21 sarà all’Unipol Arena di Bologna.
“Il flusso creativo musicale è partito due anni fa e non senza aver già pensato ad un palco – ha accennato – Alla Live Nation che organizza il tour sono rimasti un po’ sconvolti ma poi hanno questo questo nuovo progetto, con tanto confronto. Sono soddisfatto per il raddoppiato milanese del Forum e vorrei che questa prima parte del tour fosse un test: non ho ancora fatto una scaletta: è certo che i pezzi vecchi saranno filtrati come li sento oggi, prendendomi una rivincita sugli arrangiamenti di quando sono usciti su disco”.
Franco Gigante