Roma, 7 novembre 2014. Questa volta ANAS. Situazioni paradossali del genere si verificano continuamente e, con questi chiari di luna, un ministro deve dare risposte e prendere provvedimenti. L’Anas fa sapere che i dirigenti che hanno incassato quantitativi superiori al tetto dei 240.000 €/annui, lo hanno potuto fare nella “piena attuazione delle disposizioni di legge vigenti”. Il fatto è, a detta dell'Anas, che il decreto con il quale è stato introdotto il limite, con decorrenza 1° maggio 2014, prevede l’applicazione del tetto “esclusivamente ai contratti di lavoro stipulati successivamente al 10 dicembre 2010”. Queste le dichiarazioni del senatore Razzi che interroga il ministro dell'Economia e delle Finanze anche circa conflitti d'interesse riscontrati all'interno dell'azienda, in quanto è appurato che vi è una situazione ove da una parte la moglie è responsabile dell'Auditing interno presso la Direzione Generale, dall'altra il marito è responsabile dei lavori presso il Compartimento per il Lazio
INTERROGAZIONE
RAZZI- Al Ministro dell'Economia e delle Finanze e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Premesso che:
– l'Anas è il gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale. È una società per azioni il cui socio unico è il Ministero dell'Economia ed è sottoposta al controllo ed alla vigilanza tecnica ed operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;
– Il numero totale dei dipendenti è 6.216 ed è così ripartito: Dirigenti (192), Altri Dipendenti (5862), Dipendenti a tempo determinato (163);
– da notizie giunte all'interrogante ed emerse sul sito istituzionale dell'Anas nel mese di ottobre u.s. le retribuzione dei dirigenti sarebbero molto superiori rispetto al tetto massimo di 240.000 €/annui imposto dal Governo nel 2014;
– dal canto proprio l’Anas fa sapere che i dirigenti che hanno incassato quantitativi superiori al tetto dei 240.000 €/annui, lo hanno potuto fare nella “piena attuazione delle disposizioni di legge vigenti”. Il fatto è, a detta dell'Anas, che il decreto con il quale è stato introdotto il limite, con decorrenza 1° maggio 2014, prevede l’applicazione del tetto “esclusivamente ai contratti di lavoro stipulati successivamente al 10 dicembre 2010”;
– a giudizio dell'Interrogante la situazione emersa è paradossale. Da un lato il Governo, visto il periodo di grave e perdurante crisi, promette di fissare un tetto massimo alle retribuzioni inadeguatamente elevate dei dirigenti pubblici e dall'altro si realizza che tale vincolo coinvolge una minima platea di contribuenti,
chiede di sapere:
– quali orientamenti intendano esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all'annosa questione dei Dirigenti Anas;
– se ritengano necessario intervenire, al fine di eliminare conflitti d'interesse riscontrati all'interno dell'azienda, in quanto è appurato che vi è una situazione ove da una parte la moglie è responsabile dell'Auditing interno presso la Direzione Generale, dall'altra il marito è responsabile dei lavori presso il Compartimento per il Lazio;
– se vogliano procedere attraverso un'attenta valutazione del caso sovraesposto affinché si mantenga la massima trasparenza.
Sen. Antonio Razzi
Segretario Commissione Esteri
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