Fabio Garagnani, “bisogna andare fino in fondo, tralasciando i condizionamenti partitici”
La modifica della normativa concernente i rapporti di lavoro subordinato non riguarda solo la soppressione del famoso articolo 18, sul quale si è concentrata l'attenzione dei media e dei sindacati, quanto la presa d'atto di un contesto economico sociale profondamente diverso da quello che nel lontano 1968 in piena “contestazione” diede luogo allo Statuto dei diritti dei lavoratori.
Oggi come oggi, la tutela del lavoro subordinato o dipendente non può più essere garantita dal giudice più o meno politicizzato, quanto dal rapporto diretto fra datore di lavoro e dipendente con una contrattazione aziendale che può e deve prescindere da quella nazionale.
Con buona pace dei sindacati nazionali, destinati a perdere progressivamente peso, solo chi opera a livello locale può comprendere ad esempio le ragioni del calo del fatturato e la necessità di aumentarlo con eventuali sacrifici salariali in una prospettiva di ripresa futura e di maggiore riconoscimento economico.
Temiamo che Renzi, pur dimostrando un certo coraggio nell'affrontare l'argomento in questione, non possa o voglia andare fino in fondo per l'opposizione di una parte del suo partito che considera la materia sindacale come un “totem” da non toccare. In ogni caso sono inevitabili dubbi e perplessità sui motivi veri della posizione di Renzi. La sinistra non è quella parte politica che si reputa innovatrice e riformista?
E’ la voluta ignoranza dei meccanismi dell'odierna economia e la disoccupazione giovanile, che ha raggiunto in tutta Europa e nel nostro paese livelli drammatici, che debbono essere affrontati con quel coraggio e quella consapevolezza che oggi mancano.
In materia di lavoro le regioni hanno un ruolo preciso ed anche l'Emilia Romagna non si è discostata finora dalla tradizionale impostazione sindacale, non dimostrando l'autonomia dal sindacato e la flessibilità necessaria per far fronte in modo nuovo alla disoccupazione, limitandosi a tutelare chi il lavoro già lo ha.
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