Redazione Tiscali
Alla fine eccolo qui, The Big Spliff. Ha solo cambiato titolo ma la musica è proprio quella. Ambient music, registrata nel 1994, durante le sessioni che portarono i Pink Floyd a dare poi alle stampe l'album The Divsion Bell. In un primo momento la band pensò di pubblicare quel materiale, poi la decisione fu “congelata”. Mentre la voce continuava a circolare e crescere tra i fan del gruppo. Per questo il tweet di Polly Samson, giornalista e moglie del chitarrista-cantante David Gilmour ha generato un autentico uragano mediatico.
Ad ottobre – In perfetto, laconico stile molto british, la Samson ha scritto su Twitter: “A proposito. L'album dei Pink Floyd in uscita in ottobre si intitola The Endless River. Basato sulle registrazioni del 1994 è il canto del cigno di Rick Wright e davvero bellissimo”. Poche battute per far partire il terremoto e portare allo spasmo l'attesa dei moltissimi Floyd-devoti. Anche perché si tratta di materiale pensato e scritto a parte rispetto ai brani che sono poi confluiti nell'ultimo album da studio dei Pink Floyd, The Division Bell. Dunque non ci si limita a mettere in vendita una serie di brani originariamente esclusi dalla prima selezione, le cosiddette out takes. E' proprio un progetto a parte.
Il lascito di Wright – The Endless River rappresenta dunque l'ultimo sforzo compositivo del tastierista Richard Wright (morto di tumore nel 2008) all'interno dei Pink Floyd, all'apice di un momento di grande spolvero (oltre che scrivere brani aveva ripreso anche a cantare, non limitandosi solo ai cori e all'arrangiamento). E' assai improbabile che Roger Waters sia presente nelle session che hanno generato l'album. E' certo il contributo della Samson, che ha fornito ancora una volta idee e testi ai Pink Floyd. Le parti cantate sono state realizzate in un secondo momento, come documenta la foto scattata in studio di registrazione e diffusa sul Web dalla corista Durga McBroom.
