ACICASTELLO-ACITREZZA: L’INGANNO TOMBALE DEL REFERENDUM ED IL SILENZIO COMPLICE DELLE ISTITUZIONI SULLA COLATA DI CEMENTO

Da decenni si parla e si straparla del collegamento pedonale, attraverso il lungomare Scardamiano, tra le due frazioni/borghi di un unico Comune: Acicastello e Acitrezza. Ma tra i due borghi e una distanza inesistente che li separa vi è da anni illegalmente un muro di cemento e ‘falsamente’ un muro di gomma. Il muro di cemento è evidente a chiunque ed è quella immensa piattaforma di cemento colata a sfregio sulla costa e sulla colata lavica millenaria senza che nessuna autorità, a partire dai Sindaci che si sono susseguiti da allora ad oggi, abbiano colpevolmente mai mosso un dito e forse mai hanno presentato esposto alla Procura. Il muro di gomma è il rimbalzo ipocrita, da una parte, e interessato, dall’altra, di Sindaci e Amministratori del Lido dei Ciclopi che da sempre a mia memoria fanno finta di litigare sul passaggio negato prendendo in giro i cittadini delle due frazioni costretti a restare separati in casa e a percorrere a loro rischio e pericolo la statale senza alcun marciapiedi. Il simbolo dell’ipocrisia e delle incapacità amministrative e politiche li ha assunto suo malgrado il referendum del 2010, avallato dallo stesso Comune, che chiedeva l’unione pedonale tra i due antichi borghi, vinto a stragrande maggioranza dei partecipanti; ma dopo le svariate promesse del Sindaco attuale, e il complice silenzio dei partiti locali di destra e di sinistra presenti anche al Consiglio comunale, è stato trasformato in un inganno tombale. E’ dal 2010 che denuncio l’omissione dell’esito del referendum, questa è un passaggio delle vaghe risposte a mezzo stampa, e siamo nel 2012, del Sindaco Drago: “Come vedo, sig. Lisi, non siamo stati con le mani in mano , poiché la mia priorità è quella di onorare sino in fondo il volere della cittadinanza…”

Ma guarda caso sotto le elezioni amministrative il Sindaco uscente (rieletto!), se ne esce con un inutile e propagandistico progetto, faraonico e costoso, oltre che impresentabile in quanto deturperebbe ancora di più la costa e dunque non praticabile, bocciato già dalla Sovrintendenza e dalla Capitaneria e da chi ha senso civico e culturale delle bellezze paesaggistiche e naturali e della conservazione di quello che resta degli antichi borghi ‘verghiani’ e della loro meravigliosa e mitica costa, ‘grazie’ ad una speculazione legittimata da piani regolatori insensati e ,spesso, dal silenzio/assenso di amministratori inadeguati e tornacontisti.

Alfio Lisi

FREE GREEN

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy