quello che sta accadendo era prevedibile per chi conosce la Russia
politica di ieri e i suoi nipotini di oggi.
Il crollo del muro di Berlino nel 1989 e la successiva, inevitabile
disgregazione dell'Impero Sovietico non e' mai stata digerita dalla
casta politica comunista che dopo 70 anni di potere assoluto su mezzo
mondo, ha dovuto indossare l'abito democratico per sopravvivere.
Appena superato il baratro economico in cui la Russia era caduta dopo
la fine dell'Impero e con l'aiuto finanziario dell'Europa che aveva
bisogno delle sue materie prime energetiche a basso prezzo per il
proprio sviluppo, l'orgoglio sovietico ha chiaramente rialzato la
cresta e dopo la Cecenia in cui ha ricominciato a fare il mestiere
militar-politico di opprimere e comandare che ha esercitato con grande
successo dal 1917 al 1992, anche per il grande disinteresse
sostanziale dell'occidente, oggi si sente di nuovo forte e pronta a
riprendere un ruolo dominante nell'emisfero che controllava dentro
quella che non a caso si chiamava “la cortina di ferro”!
Si comincia dalla periferia per tastare il terreno dell'occidente, che
non rischiera' mai la guerra nucleare, come non l'ha rischiata per
l'Ungheria e la Cecoslovacchia, e gia' si sentono posizione di
equidistanza, quasi resa dei Governi Europei, come quella di oggi del
nostro Ministro degli Esteri che andra' in Georgia a dare la
solidarieta' del Governo, ….”ma senza alienare la Russia” (intervista
TG1 del 26/8).
I Paesi Baltici, la Polonia che ha avuto l'ardire di firmare l'accordo
per l'installazione di missili americani nei giorni scorsi, e tutti gli
altri stati e staterelli, nati dopo il 1992 dalla disintegrazione
dell'Impero Sovietico in questo momento scommetto che sono molto
nervosi, come pure la Cina che ha beneficiato tantissimo (e tutti
l'hanno visto alle Olimpiadi) dagli investimenti occidentali che
l'hanno preferita alla nuova Russia.
Lo sbaglio srorico enorme della politica occidentale e' stato quello di
non annullare la capacita' militare nucleare della Russia, dopo il
crollo sovietico, che invece e' rimasta intatta anche a costo di grossi
sacrifici economici ed ora e' la garanzia della sua nuova politica
aggressiva per ricostruire il passato potere.
E' significativo al riguardo l'intervista esclusiva che ha dato
Gorbacev alla CNN (che non so' se e' stata vista in Europa) nella quale
con l'orgoglio ed un irruenza verbale alla Kruscev per lo sbigottimento
dell'intervistatore (il famoso Larry King) e degli americani, ha
argomentato e giustificato l'invasione della Georgia ( e si era ai
primi giorni del conflitto!).
Da quel momento, non a caso, si e' cominciato a riparlare di “guerra
fredda” su tutti i media del mondo.
Il momento e' delicato e pericoloso e la diplomazia non serve a nulla,
come mai e' servita nella storia dell'umanita' (basterebbe ricordarsi
del Trattato di Monaco del 1938!).
Occorre che l'Occidente compatto dichiari inammissibili questi atti di
pura aggressione militare con una potenza militare che metterebbe paura
anche a David prima di sfidare tale Golia e chiuda tutte le porte alla
Russia se non fa marcia indietro, non comprando piu' un goccio di
petrolio o un metro cubo di gas e, senza spargere un goccio di sangue,
Putin e company si accorgerebbero che non avrebbero i soldi per mettere
in pratica la loro politica revanscista.
Lo faranno i nostri eroi europei, che in questo momento d'interregno
della politica americana, hanno la maggiore responsabilita' di
affrontare la crisi Ossezia, rischiando di far salire i prezzi
dell'energia, in un momento negativo dell'economia occidentale?
Spero di si, ma sicuramente non accadra' e i russi cominceranno a
riprendersi uno per volta i pezzi persi dell'impero con i nostri soldi
del gas che gli compriamo!
UDC Nord e Centro America
San Diego, California USA
26 Agosto 2008