Europee, Matteo Renzi attacca Grillo: "Votate tutti, ma non i buffoni"

C’è una parte delle forze politiche che “non punta a cambiare l'Italia, ma scommette sulla sconfitta” ha detto L'Arena su Rai1, il premier Matteo Renzi. La prossima tornata elettorale vede “da una parte i gufi, chi spera che il Pil vada male, il lavoro non ci sia e si possa dire c’è la crisi, e dall'altra noi, non perfetti, limitati, ma che ci siamo tirati su le maniche”. Poi attacca: “Prima di essere Pd, o Forza Italia o 5 Stelle, dobbiamo ricordare che siamo tutti italiani, e se c'è la fa il governo, ce la fa l'Italia”. “Ho rispetto per chi l'anno scorso ha votato 5 Stelle – aggiunge – ma domando loro “siete davvero soddisfatti del voto?”. Il prossimo 25 maggio alle Europee “votate per chi vi pare, ma non mandate buffoni”. A dirlo il premier Renzi.

Il Movimento5S fa meno piazze – Che conclude: “Non so se c’è un nome per salvare l'Italia, ma so che c’è un pronome, ed è 'noi'”. “Stiamo mandando in Europa persone a rappresentare l'Italia – Non stiamo votando per il presidente del Consiglio o della Repubblica. Chiunque vada là non può farsi ridere dietro” ha detto a Beppe Grillo il premier Renzi da Giletti. “Talvolta mi sembra che Grillo viva questa esperienza come un grande spettacolo – aggiunge – e se la rida sotto i baffi a pensare che qualcuno creda a quello che dice. Usa un linguaggio strano, continua a insultare. Perché deve insultare?”. Il Movimento 5 Stelle, rispetto la scorsa tornata elettorale, “sta facendo meno piazze e prenderà meno voti” dice Renzi, a L'Arena di Massimo Giletti. Renzi non vedrà Grillo domani a 'Porta a porta', spiega. “Io sarò in piazza a Napoli – dice – la stessa piazza dove e' stato lui e credo ci sarà qualche persona in piu'”.

“Non esistono tasse simpatiche” – “Non ho mai visto passare una tassa simpatica” ha sostenuto Matteo Renzi, quando il conduttore Massimo Giletti gli ricorda una battuta del ministro dell'Economia del governo Prodi, Tommaso Padoa Schioppa. “Talvolta le battute gli sono venute meglio – aggiunge Renzi – ma ho grande stima del professore, che purtroppo non c’è piu'”. La “stragrande maggioranza” degli appalti per l' Expo e' fuori da vicende giudiziarie, ricorda il presidente del Consiglio, ma trova “inaccettabile e vergognosa l'idea che anche su un solo appalto ci siano state tangenti”. E “ti strappa il cuore di mano” che protagonisti di questa vicenda “siano stati gli stessi di 20 anni fa”. Renzi torna a ribadire la proposta già esternata del 'daspo' per i politici corrotti: “io propongo che chi e' condannato con sentenza definitiva per tangenti non possa metter piu' piede nei palazzi della politica, e debba essere fuori dal sistema”.

“Bisogno di tornare a sperare” – Sa di non essere “simpaticissimo” ai sindacati, Renzi, ma a L'Arena su Rai 1 si dice “pronto a fare accordi con chiunque”, “quando si tratta di creare e salvare posti di lavoro”. “Sono il premier di un Paese che ha bisogno di tornare a sperare – dice – nelle prossime settimane grandi gruppi industriali daranno segnali di interessi per l'Italia. A me importa quanti posti di lavoro riusciranno a creare per i giovani”. Poi sottolinea Renzi. L'esempio, l'azienda di macchine per palestre visitata ieri, ed altre nell'Emilia devastata mesi fa da un terremoto e con “41.400 cassaintegrati subito dopo il sisma che oggi tranne 200 sono tutti tornati la lavoro. “Non e' vero che c’è solo crisi, disperazione, situazione nera – dice – ci sono aziende che sono eccellenze e che esportano in tutto il mondo e creano lavoro”. 'Cosa può fare la politica per loro', chiede il conduttore Massimo Giletti. “Può smettere di rompere le scatole e abbassare le tasse. Io ho iniziato ad abbassare le tasse”, la risposta del premier.

Expo, Cantone non è un supereroe – Impossibile non affrontare il tema dell'Expo, alla luce degli scandali sugli appalti che hanno travolto l'Esposizione Universale del prossimo anno. “La stragrande maggioranza degli appalti di Expo – ha detto Renzi -non ha avuto problemi di natura giudiziaria ma è inaccettabile che su più di un appalto ci siano state delle tangenti con gli stessi soggetti coinvolti 20 anni fa”. “Cantone – ha aggiunto parlando del presidente dell'Autorità anticorruzione, inviato a Milano per vigilare proprio sugli appalti di Expo – non è un super eroe: non può essere sostituto del procuratore a Milano. Bisogna capire che tipo di poteri dargli”.

18 maggio 2014

Redazione Tiscali

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