Giorgio Trenti
Sono segnalati comportamenti di BCC non osservanti l’etica cooperativa, nel caso d’esercizi sociali chiusi in perdita.
I soci, per imputare la perdita, avrebbero utilizzato in contropartita la riserva derivante da sovrapprezzo azioni, azzerandola.
L’errore è gravissimo, perché cancella il diritto dei soci alla restituzione del sovrapprezzo versato in sede di sottoscrizione azionaria (unitamente al solo valore nominale) al momento dell’eventuale recesso.
L’errore può essere pienamente corretto nel corso di una successiva convocazione dell’assemblea. Corre l’obbligo, pertanto, di ristabilire subito il diritto violato.
ABCI è a disposizione dei soci di BCC per difendere il loro diritto alla massima creazione di valore delle azioni, tramite:
— il sostegno a modifiche legislative tese a trasferire integralmente il valore aziendale in capo ai soci
— l’erogazione dell’aliquota massima di dividendo ora possibile
— l’aumento del valore nominale delle azioni con l’aliquota massima ora possibile
— la distribuzione del ristorno
— l’elezione di amministratori e sindaci nuovi per sostituire quelli nominati a vita.
La BCC deve soddisfare prioritariamente le esigenze dei soci e non di altri: amministratori, sindaci, dirigenti.
Ogni violazione dei diritti dei soci rende la cooperativa spuria. In tal caso occorre risarcire i soci per il mancato incasso di benefici.
Associazione Banche Cooperative Italiane
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