IL PUNTO di Marco Zacchera n. 490 del 5 maggio 2014

SOMMARIO: DIASPORA A DESTRA – CHI CRITICA I MAGISTRATI? – DISORDINE PUBBLICO – ELEZIONI VB: IL PROGRAMMA DI CRISTINA

LA DIASPORA DELLA DESTRA
Ho “rubato” il titolo ad un ottimo articolo di Ernesto galli Della Loggia che sul “fondo” del 24 aprile del Corriere della Sera descrive in termini corretti la cocente sconfitta che la Destra italiana ha auto-costruito in questi anni e verrà temo confermata dal voto europeo.
La realtà è nota quanto amara: incapaci di andare d’accordo, vittime dei personalismi di troppi capetti, senza una guida politica decente, schierati pro o contro Berlusconi, contemporaneamente al governo e all’opposizione la Destra si è sciolta e si presenta in ordine sparso.
Un bilancio fallimentare e per cominciare bisognerebbe avere tutti il coraggio di ammetterlo, anche perché chi ha scelto una delle varie forze politiche che oggi si dicono di destra (o di centro-destra) per prima cosa sembra divertirsi ad accusare il prossimo con poca o nessuna autocritica.
C’è chi è andato nel Nuovo Centro Destra (sempre più centro e sempre meno destra), chi è rimasto con un Berlusconi che è sempre più ombra di sé stesso, chi è approdato a “Fratelli d’Italia” – che ha pro-tempore ereditato il simbolo di AN – ed è sul filo di raggiungere o meno quel 4% che permetterebbe la presenza a Strasburgo, poi gruppi e gruppetti vari e infine c’è la Lega che per alcuni versi si sta dimostrando la più coerente di tutti, anche se rifugge dall’autocollocarsi a destra.
Un caos, insomma, senza che emerga un punto di riferimento, un leader, una volontà e capacità di aggregazione che si apra – soprattutto – ai nuovi scenari che nel mondo si riconoscono vicini ad un modo di intendere l’economia, la socialità, l’Europa in termini che solo non molti anni fa prima il MSI-DN e poi Alleanza Nazionale rivendicavano come proprio DNA.
Amaramente la mia generazione deve ammettere il proprio fallimento: agli inizi degli anni ’90 eravamo orgogliosi della nostra diversità e rivendicavamo un ruolo di pulizia, trasparenza, decisione, alternativa ad un centro-sinistra egemone e pasticcione, corrotto e corruttore.
Alla prova dei fatti il contatto logico e consequenziale con Berlusconi ci ha sì fatto andare al governo, ma ci ha fatto perdere i contenuti e l’anima ed alla fine – se pur qualche “furbo” è più o meno sopravvissuto – certo abbiamo distrutto il nostro mondo e lo abbiamo anche tradito.
Ai diversi livelli ciascuno se la vede con la propria coscienza, ma è evidente che non basta dirsi “ma io ero, sono stato e sono diverso” perché alla fine la mediocrità ha vinto e nel complesso abbiamo tolto al popolo italiano una speranza di rinnovamento che era ed è indispensabile.
Un discorso che ormai va anche letto in chiave storica come il ventennio di Gianfranco Fini che nel bene e nel male (e ci torneremo) ci ha fatti crescere e poi ci ha distrutti o – meglio – ci siamo voluti fare distruggere.
Oggi per certi versi è addirittura di destra perfino Matteo Renzi come lo fu per un attimo Craxi, lo è Grillo che a tratti sembra il Bossi degli inizi. Renzi propone cose scontate ma in fondo simili a quelle vendite dal Berlusconi “prima maniera” che però poi si arenò per la strada.
E’ vero che il Cavaliere e il nostro governo fu subito contrastato al parossismo dai media e della magistratura ma è anche vero che queste sono giustificazioni e – come giustamente scrive Galli Della Loggia . “la funzione di Berlusconi si è esaurita nel vincere” ed infatti non ha concretizzato quello scatto richiesto e offerto all’Italia al suo debutto.
Renzi e Grillo sono oggi per me due personaggi pieni di chiacchiere e demagogia, uno pulitino pulitino e l’altro demagogo di piazza ,ma che sono anche visti come una novità o una speranza da moltissime persone deluse da tutti.
Peraltro mi chiedo perché molte delle cose e riforme sostenute oggi da Renzi non si siano fatte quando eravamo al governo perché potevano (e dovevano) essere “riforme di destra”.
Ma il punto centrale dell’articolo sul Corriere conferma una verità: la destra ha tanti elettori ma poca gente di qualità che si occupi veramente della vita pubblica, che affronti la politica come missione e disinteressatamente, che creda nello Stato e non ne approfitti, che non abbia paura di essere eletta ed accetti la sfida e non sia “nominato”. Tra l’altro questa sembra essere una ossessione di Berlusconi che vuole solo intorno fedelissimi (e fedelissime) purchè gli sorridano.
L’ “inciucio” con Renzi sulla nuova legge elettorale ne è una prova.
Non far crescere i migliori è un limite pesante in politica a livello centrale e ancora di più in periferia, dove una volta c’era lo “screening” obbligato delle preferenze. Questa mancanza obiettiva di classe dirigente capace l’ho sempre notata e poi, come sindaco, l’ho provata sulla mia pelle.
Che la probabile prossima sconfitta elettorale alle “Europee” serva almeno a far riflettere, a capire che bisogna faticosamente cercare di rimettere insieme i cocci ma affidandosi a persone giovani e credibili soprattutto nei confronti delle nuove generazioni.
Forse – in vista del voto del 25 maggio – il primo “collante” potrebbe essere quello di approfondire il tema di un’Europa che è diventata solo quella dei mercati e non più dei popoli, dove i banchieri comandano e non più le nazioni, dove la Germania ricca è egemone il Mediterraneo povera periferia dell’impero.
Eppure senza riforme l’Euro così non funziona più, senza trasparenza vince il grigio della burocrazia e della rassegnazione, altro che rilancio italiano! E’ troppo difficile ritornare a chiedere onestà, spirito e orgoglio nazionale, autonomia economica, lotta alla mafia dei vari privilegi, drastica riduzione dei costi della politica, volontariato solidale, semplificazioni e responsabilità, mani più libere per chi vuole investire, rilancio delle infrastrutture, valore del territorio e delle proprie radici, tutela sociale prima di tutto per gli italiani, una politica per l’immigrazione controllata? . Eccola qui il programma semplice della Destra, senza “se” e senza “ma”, ma chi alza la mano per crederci? (e condividerlo)
…………………
Ma da questa crisi politica della Destra c’è una speranza di venirne fuori? Cerco di guardare alla situazione con obiettività estrema e allora l’unica che secondo me sembra avere spazi di miglioramento è Giorgia Meloni che almeno ha dalla sua grinta, volontà ed una età per la quale guardare al futuro. Dobbiamo affrontare questa realtà e sarà un ragionamento da trattare più a fondo la prossima settimana.

MAGISTRATURA: I LIMITI DELLA CRITICA

A seguito dell’assegnazione di Silvio Berlusconi ai servizi sociali – e immediate successive polemiche – è emerso ulteriormente un particolare che sottolinea chi e come comandi effettivamente in Italia visto che se Berlusconi attaccherà ulteriormente la Magistratura (e lo ha già cominciato a fare) gli saranno annullati i benefici della commutazione della pena.
Ma dove finisce il diritto di opinione e incomincia l’indebito attacco ai Magistrati e – soprattutto – chi lo decide?
Lo decide, evidentemente, la stessa Magistratura che diventa così giudice in causa propria e questo sottolinea il reale fondamento della discrezionalità di cui godono le toghe di fronte al cittadino. Non si tratta di difendere a prescindere il (l’ex..) Cavaliere, ma se si continua nella discussione di una sentenza l’esito è scontato: accusa di calunnia nei confronti del magistrato che ha emesso la sentenza, una citazione a comparire nuovamente in tribunale e la consapevolezza che a sentenziare sarà un altro magistrato della cui onestà non è lecito dubitare, ma che è pur sempre un sodale della (supposta) vittima del……reato d’opinione.
D’accordo che le sentenze vanno rispettate (ci mancherebbe non lo fossero); ma perché non le si dovrebbero poter criticare ? Non sono una Verità assoluta e certa ma una verità processuale, sempre opinabile. In tanti anni ho visitato moltissimi carcerati o conosciuto innumerevoli condannati e non ne ho mai trovato uno che mi abbia detto “Il giudice è stato corretto” Tutti (o quasi tutti) ritenevano di essere oggetto di una più o meno grande ingiustizia o – al meglio – lo scorretto (o il “venduto”) era il proprio avvocato.
Tornando ai reati ci sono poi troppe zone d’ombra dove i preconcetti (pro o contro) trovano spazio. Che cosa è per esempio e come si esprime concretamente il reato di “concorso esterno in associazione di stampo mafioso” del quale è accusato tra i tanti per esempio Marcello Dell’Utri ? Non c’è nel diritto penale per la semplice ragione che o si è mafiosi, cioè si fa parte della mafia, o non lo si è e non se ne può far parte “dall’esterno” per la logica stessa che presiede alla stessa associazione mafiosa. E’ un reato giurisprudenziale, figlio dello strapotere giudiziario che si è sostituito a quello legislativo. Ma che ne è, allora, della divisione e della separazione dei poteri sulle quali dovrebbe fondarsi il nostro stato democratico?

DISORDINE PUBBLICO
Immigrazione di massa e incontrollata, clandestini che spariscono a migliaia di solito finendo nel mondo dello sfruttamento e della illegalità, violenze di piazza e negli stadi, camorra e mafie varie che riprendono spazio, “tagli” alle forze dell’ordine, acquiescenza con i NO TAV e i violenti: sono temi sui quali Renzi e il ministro Alfano ci stanno davvero facendo una gran brutta figura, al netto delle solite chiacchiere e dei consueti proclami e buoni propositi.
Se la demagogia non serve occorrerebbe però almeno una certa chiarezza nei rapporti con i violenti che invece hanno capito che c’è troppa “manica larga” e ne approfittano, com’è logico.
In altri tempi Alfano sarebbe stato politicamente attaccato, ma ora si preferisce minimizzare anche perché si dovrebbe allora ammettere che non si possono “segare” le Forze dell’Ordine e poi lamentarsi, così come la Magistratura non può essere ipergarantista (con chi vuole, i “Serenissimi” però sono sempre dentro, a quanto si sa..) e poi non vederne le conseguenze né assumersi le proprie responsabilità. Meglio chiudere gli occhi, allora, salvo poi lamentarsi quando è sempre troppo tardi. Ma tranquilli: come di tutti i problemi di violenza negli stadi si parlerà 2 giorni e poi l’oblio, come gli sbarchi, la camorra, i NO TAV ecc.ecc. salvo poi accorgersi che mettere la polvere sotto il tappeto non vuol dire pulire la casa.

ELEZIONI A VERBANIA: IL PROGRAMMA DI MIRELLA CRISTINA
Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia – A.N. ed Indipendenti per Verbania hanno indicato nell’avv. MIRELLA CRISTINA il candidato a sindaco del centro-destra per le prossime elezioni comunali.
IL COMITATO ELETTORALE HA SEDE IN VIA 25 APRILE n.7 A VERBANIA INTRA
Chiunque volesse collaborare alla campagna elettorale può contattarmi su marco.zacchera@libero.it oppure scrivere a
mirellacristina@sindacodiverbania.it

Qui di seguito l’introduzione al programma elettorale della candidata che nella sua interezza è visibile su www.diventasindacoconme.it

Cari Cittadini,
il Programma Elettorale che presento spero possa trovare in ognuno di Voi condivisione.
E’ vero: Margaret Thatcher diceva che in politica, se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna.
Personalmente aggiungo: non perché la donna non abbia idee, al contrario, ma perché possiede certamente la capacità e la determinazione di metterle in pratica.
Quindi, quando qualcuno mi chiede quale possa essere il motivo per diventare Sindaco con me dico che è proprio questo: chiedimi di fare qualcosa e lo farò!
Perché la stessa idea di investire un po’ della mia vita nella vita degli altri per migliorarla è di per sé azione allo stato puro. La prima azione verso la possibilità di spendermi per Verbania e per i suoi cittadini.
Infatti, anche la migliore delle idee è nulla se non la si traduce in azione perché è l'azione che diffonde le idee. E solitamente l'azione fa sì che le idee si moltiplichino a beneficio di tutti. Parlo del futuro della nostra Città che passa dall'impegno nel presente, perché credo intimamente, che questa sia in estrema sintesi la missione di un Sindaco: valorizzare a vantaggio di tutti le eccellenze del territorio, le idee che divergono con quelle che hanno portato alla attuale situazione. O meglio, l'importanza di agire evitando gli errori del passato, costruendo giorno dopo giorno, senza sosta, la Verbania del futuro.
Questo è il mio programma: idee, azione, partecipazione e comunicazione.
Se qualcuno sostiene che siamo inadeguati, che siamo il vecchio, vorrei che guardasse alla mia storia personale. Oggi le capacità di cui possiamo disporre e le relazioni con i comuni prossimi a noi ci incitano a seguire una via di sviluppo locale che si innesta in una logica che ci vede quale importante attore sulla direttrice nord-sud. Il Piemonte orientale è il nostro scacchiere, la vicina Svizzera, la Lombardia.
Guardare fuori per migliorare dentro.
“Diventasindaconme” perché desidero che le idee si spostino vertiginosamente da un cervello all'altro, che non dormano, non riposino un istante. Solo così si potranno trasformare in fatti concreti.
La nostra vera forza risiede in un po' di buona volontà, un po' di coraggio e un po' di estrosa fantasia nel catturarle insieme e trasformarle in azione con la trasparenza che ci ha sempre contraddistinto.

Il mio impegno come Sindaco della Città sarà principalmente “AMMINISTRARE INSIEME A VOI” così come ho cercato con Voi di organizzare questo programma linea guida per il Nostro Futuro.
La Verbania dei prossimi mesi e dei prossimi anni Vi vedrà direttamente coinvolti nel raggiungimento di obiettivi condivisi e con l’ascolto quotidiano di chiunque voglia mettere a disposizione le proprie competenze ed avanzare proposte. Un governo di partecipazione.
Insieme dobbiamo rendere Verbania una Città pratica e funzionale per noi residenti di tutte le età, accogliente per i turisti e disponibile ad abbracciare i nostri giovani con qualche sacrificio per chi giovane più non è.
Ho intenzione di sviluppare un modello di partecipazione di tutti i settori già a partire dal primo mese di governo avendo a mente che “il buon governo della Città passa anche attraverso un ottimale funzionamento della macchina amministrativa”, sarà mio compito valorizzare ed ottimizzare le risorse umane e professionali del personale esistente al fine di garantire celerità ed efficienza dell’azione amministrativa a superamento della maglia burocratica dettata dalle leggi.
Sarà mio compito creare una collaborazione tra Comune il settore no-profit e la cooperazione sociale. Nella nostra Città operano tantissime organizzazioni educative, sportive, sociali, culturali che vanno sostenute coinvolte e incentivate.
L’Amministrazione metterà loro a disposizione sale, da usufruire in alternanza, per consentire loro riunioni a cadenza almeno mensile.
Questo modello di partecipazione attiva vuole necessariamente una politica amministrativa caratterizzata da massima trasparenza con forme di pubblicità almeno quadrimestrale dell’operato dell’Amministrazione.
E’ questa una delle più efficaci forme di innovazione che verrà perseguita attraverso sistemi già in atto quali la pubblicazione sul sito internet del Comune di tutti gli atti Amministrativi, compensi degli Amministratori Comunali, bilanci e compensi degli Amministratori delle società partecipate, elenco incarichi conferiti, trasmissione in streaming delle sedute del Consiglio Comunale ed in più, in rispetto all’art. 54 della nostra Costituzione adesione degli eletti della mia coalizione di un impegno ad una azione politica trasparente,in contrasto con la corruzione con ulteriore impegno atto a denunciare qualsiasi atto di intimidazione, minacce o tentativo di condizionamento nel sereno svolgimento del loro mandato. Aggiornamento dei criteri per le nomine dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende istituzione e società partecipate affinché gli incarichi seguano le competenze, i meriti l’onorabilità dei nominandi.
Sarà opportuno estendere le norme in materia di contrasto alla criminalità organizzata che regolano gli appalti pubblici anche al settore privato nei confronti di operatori immobiliari e del settore edilizio che decidano di investire sul nostro territorio attraverso la sottoscrizione di un patto di legalità da rispettare.
L’Amministrazione che presiederò sarà anche chiamata a combattere e prevenire il lavoro “nero” attraverso un monitoraggio costante dei cantieri e ciò non solo nei confronti delle imprese che lavorano direttamente per conto del Comune ma anche nei confronti di quelle che lavorano indirettamente ciò anche per governare e controllare il fenomeno della immigrazione irregolare.
Più pregnante controllo sulla veridicità del contenuto delle dichiarazioni delle imprese partecipanti alle gare di appalto e subappalto.
Promuoverò un “Osservatorio territoriale sulla legalità” quale forma di collaborazione e confronto tra le diverse realtà locali per prevenire e contrastare fenomeni di illegalità e criminalità organizzata. Osservatorio che vigili riguardo alla destinazione dei finanziamenti erogati e sugli appalti a enti e società già sottoposti al controllo del Comune.
Cammineremo insieme verso un bilancio partecipato, già peraltro sperimentato con successo in diverse città, che prevede la partecipazione effettiva e diretta di Voi Cittadini nella formulazione del bilancio comunale attraverso un confronto con le rappresentanze di Quartiere, di categoria, per decidere insieme le priorità di spesa e determinare i nuovi investimenti.
Organizzerò sin da subito un Ufficio con personale appositamente preposto alla individuazione dei bandi per il reperimento dei fondi regionali, nazionali ed europei utili alla realizzazione di opere e servizi in favore della nostra Città.
Nei processi di revisione del sistema delle autonomie locali (aggregazione di Comuni, ridisegno territoriale delle Provincie, possibile revisione di ruolo e competenze delle Regioni), Verbania dovrà diventare un punto di riferimento per il nostro territorio.

Mirella Cristina

Un saluto a tutti !

Marco Zacchera

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