di Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Il ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, ha una sua formula per combattere il caro-vita su alimenti base tipo pane e pasta, il prezzo politico: “…penso ad un paniere in cui dovrebbero esserci prezzi di riferimento solo per determinati prodotti. Un numero limitato. Sono convinto che si debbano indicare caratteristiche e prezzo del pane comune e dello spaghetto standard prodotto in Italia. …” (1).
Potremmo paragonarlo ad un capitano di vascello che, privo di piano e strumenti per la navigazione, procede a vista, senza poter vedere cosa lo aspetta dietro gli scogli che sta per evitare.
Una situazione in cui ci si infila quando, pur convinti e impegnati per il bene economico degli italiani produttori e consumatori, rincorrendo il quotidiano e cercando di valorizzare il proprio governo del presente, si gettano le basi per peggiorare la situazione. Non sappiamo perche' il ministro Zaia intenda agire cosi' (ideologia statalista, incapacita', etc…) ma ben sappiamo che il peggior metodo per impedire che un prezzo al dettaglio impazzisca, e' ingabbiarlo, costringendo i produttori a divenire dipendenti dello Stato. Il prezzo sara' sicuramente bloccato, ma la qualita' di base peggiorera': i consumatori esigeranno altro e i produttori offriranno merce con qualita' diversa da quella base (migliore) fuori calmiere e percio' con prezzi ancor piu' impazziti rispetto agli attuali; il sommerso crescera' cosi' come l'evasione fiscale: sono i risultati di uno Stato percepito non come amico e complice del proprio benessere.
Eppure i metodi per evitare che i prezzi vadano alle stelle ci sono, soprattutto ora che i costi della materia prima nei mercati internazionali stanno calando ed e' piu' che manifesto che la lievitazione e' solo frutto di speculazioni nei vari passaggi delle filiere. La defiscalizzazione: che puo' apparire pericolosa solo per chi ci governa navigando a vista e non si rende conto che all'immediato calo di introiti per l'Erario, dopo poco tempo, siccome il mercato rispondera' con piu' produzione e piu' consumo, le nuove entrate arriveranno dalle maggiori quantita'.
Il ministro Zaia, invece di pensare al proprio dicastero come un vascello isolato, se lo concepisse e lo governasse come parte di una flotta, dovrebbe mettere al primo posto l'azione di concerto con gli altri colleghi, soprattutto quelli del ministero di Tremonti.
(1) Intervista al quotidiano “Libero” di oggi 23 agosto 2008.