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Un lavoro, un futuro. Sostieni la scuola tecnica per orfani del Darfur. Informazioni


Aggiornamenti sulla campagna di Italian Blogs for Darfur per il Darfur: un appello a Rai, La7 e Mediaset perchè si parli del conflitto in Darfur. E non solo. Il silenzio delle democrazie è la migliore arma dei tiranni.

SOMMARIO:

– Gli aiuti umanitari internazionali sono gestiti dal governo sudanese.

-Gli “Arabi” occupano i territori abbandonati dagli “Africani” in Darfur.

Appello dei rifugiati del Darfur in Italia al Governo Italiano.

– Sospetto criminale di guerra nominato co-presidente della Commissione diritti umani in Darfur

-Aprile 2006: il governo sudanese affida Port Sudan a un'azienda italiana

Cari amici,

Abbiamo acceso una fiaccola contro il buio della ragione.
Ha attraversato Roma, il 16 settembre scorso, dal quartiere ebraico a Piazza Farnese, passando dalle mani di un giovane ebreo a quelle di un sopravvissuto della guerra in Darfur. Un gesto semplice, il passaggio del testimone, che suona però come una condanna. L'Europa, ancora una volta, rimane a guardare: inorridisce, certo, ma volge altrove lo sguardo [firma l'appello]: Armenia, Germania, Rwanda, Darfur, la storia si ripete. La Cina, come membro permanente del Consiglio di Sicurezza Onu, blocca qualsiasi condanna esplicita al governo sudanese, accusato di sostenere le milizie janjaweed e di bombardare i villaggi in Darfur. Insieme alla Russia, Pechino continua a vendere armi al regime di Bashir in cambio di materie prime e appalti. Armi che non potranno essere requisite dai caschi blu dell'ONU, i quali non saranno comunque operativi prima di dicembre.

In Sudan è in atto un boom economico, grazie alla vendita del petrolio, che giunge per il 65% in Cina. Ma la ricchezza, come il potere politico, è accentrato nelle mani di una ristretta parte della società sudanese. Nel Darfur si muore invece di fame e di malattie, mentre i villaggi vengono occupati da popolazioni arabe appoggiate dal Governo. Il Presidente Al-Bashir il 14 Settembre ha visitato il Vaticano, che cerca di mediare. Lo fa anche il Governo Italiano, dal quale il Presidente sudanese si reca per parlare di diritti umani, con al seguito nove ministri: in agenda anche un incontro con il ministro dei trasporti, secondo quanto riferiscono alcune agenzie. Al Bashir garantisce massima collaborazione, ma il nuovo rapporto ONU lo smentisce. Il 27 ottobre, a Tripoli, i negoziatori arriveranno con una nuova lista di morti, stupri e bombardamenti: echi di genocidio.

Per denunciare tutto questo, anche a Settembre, Italians for Darfur e i rifugiati del Darfur in Italia hanno organizzato una seconda Giornata Mondiale per il Darfur, a Piazza Farnese, Roma. All'evento del 16 settembre hanno aderito:il Comune di Roma, l’associazione Articolo21, la sezione italiana di Amnesty International, Nessuno tocchi Caino, la Comunità Ebraica, e l’Ugei. Hanno partecipato i giornalisti Tiziana Ferrario, Toni Capuozzo, l'attrice Monica Guerritore, la Marcosbanda, vincitori del premio “Voci per la libertà” 2007, e altri noti esponenti politici e della società civile.

Rassegna stampa Global Day for Darfur in Italia:

Il Mattino
Corriere della sera (jpg)
La Repubblica (jpg)
RaiNews24
Euronews
BBC
Radio Vaticana
Ynet (in ebraico)
Articolo 21
Rassegna agenzie di stampa (pdf)

Video:

Video Reportage di Antonella Napoli
Video “SOS DARFUR” in italiano


Dal blog:

Gli aiuti umanitari internazionali sono gestiti dal governo sudanese.

L' HAC (Humanitarian AID Commission) è l'organo governativo che gestisce gli aiuti umanitari destinati dalle ONG internazionali alla popolazione locale, soprattutto nei campi profughi. In sostanza, si interpone tra le ONG e chi ha bisogno di aiuti. Sono stati sollevate molte perplessità sulla moralità e indipendenza della commissione, tradotte spesso in vere e proprie denuncie[].

Gli “Arabi” occupano i territori abbandonati dagli “Africani” in Darfur.

Mentre i ribelli continuano a denunciare un ingravescenza degli attacchi sudanesi all'avvicinarsi del nuovo negoziato per la pace in Libia il 27 Ottobre, sembra si stia affermando una nuova tendenza del conflitto in corso: arabi provenienti dal Niger e dal Ciad starebbero ripopolando le aree abbandonate dalle popolazioni “africane” del Darfur, in fuga verso i campi profughi.

Andrew Natsios, inviato speciale in Sudan degli USA ha parlato ieri a Berlino di un possibile programma del governo sudanese di “ripopolamento” del Darfur con popolazioni “arabe”.

There is evidence the Sudanese are doing a population resettlement programme where they are bringing Arabs from Niger and Chad into western Darfur, giving them land and citizenship papers so they can vote in the election

Appello dei rifugiati del Darfur in Italia al Governo Italiano.

Come rappresentanti dei rifugiati del Darfur in Italia ci facciamo portavoci del dolore della gente del Darfur e auspichiamo venga fissata al più presto una audizione con il Governo italiano, al pari del Presidente sudanese Al-Bashir, in visita in Italia domani 14 Settembre.

Chiederemo:

– che il Governo Italiano promuova a livello europeo e internazionale un negoziato per la pace in una località neutra, scelta di comune accordo tra tutte le parti coinvolte.;

– che venga accelerato il dispiegamento delle forze di pace e la piena applicazione della nuova risoluzione ONU, al fine di garantire un cessate il fuoco immediato;foto (c) Stefano Giancola

– che venga promossa la costituzione di una no-fly zone sul Darfur, la liberazione dei prigionieri politici e l’avvio di un programma “oil for food” delle Nazioni Unite per la ricostruzione e lo sviluppo del Darfur. [English]

Sudan: Sospetto criminale di guerra nominato co-presidente della Commissione diritti umani in Darfur.

[]Il 27 aprile di quest'anno la Corte Internazionale per i Crimini ha emesso un mandato d'arresto per Haroun sotto l'accusa di crimini di guerra e contro l'umanità.

La Human Rights Watch identifica costui, precedentemente Ministro degli Interni, come tra i principali responsabili delle atrocità commesse in Darfur durante l'ascesa del conflitto, avvenuta nel 2003-2004.

“Che ciò succeda durante la visita in Sudan di Ban Ki-Moon è un incredibile affronto”, ha detto Richard Dicker, direttore del programma di giustizia presso la Human Rights Watch. “E' un insulto alle vittime darfuriane che hanno recalamto nella vana speranza che il governo le prendesse sul serio”.


Aprile 2006: il governo sudanese affida Port Sudan a un'azienda italiana

[]Da un rapporto sul primo semestre 2006 dell'Istituo Nazionale per il commercio estero italiano, apprendiamo quanto segue:
“Il ruolo che il Contratto assegna ad APS può consentire all'APS stessa di orientare gli acquisti di apparecchiature e materiali verso il mercato Italiano offrendo cosi' significative opportunità ai produttori italiani, che occorrerebbe valorizzare appieno. Globalmente si prevedono acquisti per oltre un miliardo di USD. I relativi ordinativi sono-previsti essere assegnati entro i prossimi mesi.
A marzo 2006 sempre l’APS si e’ aggiudicata un’altra importante gara dell’ammontare di 72 milioni di dollari relativa alla progettazione di una nuova raffineria che sara’ costruita a Port Sudan. La gara per l'aggiudicazione della costruzione materiale sarà pubblicata a dicembre 2006. L’aggiudicazione avverrà entro giugno 2007: tra le societa’ favorite figurano la Snam-Progetti/saipen (ENI), Technip Italy e JGC (Giapponese). Il Valore complessivo è di circa 2 miliardi di Dollari.”

Un caro saluto

Cc: Italian Blogs for Darfur (IB4D) – http://www.italianblogsfordarfur.ititablogsfordarfur@savetherabbit.net
La newsletter è consultabile anche on-line e scaricabile in formato PDF, alla pagina Newsletter del sito.

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