di Giacomo Di Matteo
Sulla sommità del colle su cui sorge Gioi, a 685 metri di altitudine, c'è un punto panoramico, detto “Il Castello”, “Piazza Castello” o” Il Belvedere” da cui si gode un panorama mozzafiato che tutti i gioiesi conoscono bene e vi portano volentieri amici, parenti o turisti, per godere insieme dello stupendo spettacolo.
Questo è straordinario sia di giorno che di notte!
Anche se non ha più la suggestiva ombra degli olmi secolari che ricoprivano la piazza e incorniciavano le maestose rovine dell’antico Castello normanno, oggi è il punto di ritrovo di chi “vuole godersi la vita” al fresco dei giovani alberi che rendono accogliente l’ambiente, sorseggiando una bibita fresca o gustando un delizioso gelato.
Provo a descrivere questo panorama indimenticabile!
La piazza ha la forma quadrata e ogni lato è rivolto ai rispettivi punti cardinali. Appena si arriva la prima sensazione è di sollievo, di benessere: i polmoni si allargano e vien voglia di respirare profondamente! Subito si inizia ad ammirare il panorama. Ma facciamolo con calma!
Mentre si avanza nel largo viale che porta a occidente, lo sguardo si ferma sull’antico “chiosco” che appartenne alla indimenticabile Mariannina Del Galdo D’Angelo (Che gelato con 5 lire!). Poco più avanti lo sguardo si dirige verso sud e l’occhio, sfiorando le case del paese che si affacciano a ponente, si spinge oltre le colline per ammirare una lontanissima dorsale che, partendo dalla vetta del monte Gelbison (m. 1707), su cui sorge l’enorme Croce e il Santuario del Sacro Monte di Novi Velia, si abbassa a poco a poco fino alla torre dei Sanseverino che domina le antiche rovine di Velia. E tanti paesi ricamano il verde molto vario dell’immenso panorama; il più importante è Vallo della Lucania.
A questo punto lo sguardo, prima di ammirare il grandioso spettacolo del panorama di ponente, si volge indietro e, in direzione est, ammira le case che delimitano la piazza, decorata da alberi vari, che la rendono fresca e accogliente.
Poi lo sguardo è attratto dalle caratteristiche montagne visibili in direzione nord. Esse sembrano “di cartone” perché spuntano a grande distanza e con diversa vegetazione, rispetto alla vicina collina di sant’Antuono, sulla quale si adagia tranquillo e soleggiato Piano Vetrale, il paese che diede i natali, nel 1662, al pittore Paolo De Matteis.
All’improvviso lo sguardo, seguendo i ruderi imponenti dell’antico Castello, si volge a ponente e il passo aumenta per ammirare lo stupendo panorama. Giunti presso il “Trabucco” si rimane incantati, estasiati, emozionati nel guardare lontano!
Davanti agli occhi si apre una immensa e verdeggiante vallata, oltre la quale il monte Stella, con i suoi 1131m., divide in modo ideale la vallata stessa, in fondo alla quale la Fiumara della Selva lentamente scorre verso il mare, ma per un incredibile effetto ottico, sembra che le acque scorrano verso di noi!
Il monte Stella è costellato da numerosi paesi, contrade, case sparse che lo punteggiano e lo decorano in modo unico e diverso, durante le quattro stagioni, e in modo pittoresco e indimenticabile se lo si osserva di notte!
Seguendo, a sinistra della vetta, la dorsale che degrada dolcemente verso sud, si può ammirare la piana di Casalvelino nonché una enorme parte di mare, tra Palinuro e Punta Licosa, delimitata dalla nitida linea dell’orizzonte, che separa cielo e mare. A questo punto occorre un po’di fortuna: se il cielo è nitido, magari dopo una tempesta, sulla linea dell’orizzonte marino, a sinistra, si può vedere la sagoma dello Stromboli, noto vulcano attivo, lontano circa 160 km.
Seguendo invece, a destra della vetta, la dorsale che degrada verso nord, dopo aver scorto l’imponente sagoma dello storico Castello di Rocca Cilento, si può ammirare un altro scorcio di mare. Questo è una parte del golfo di Salerno, ma la caratteristica che lo rende indimenticabile è la bellissima isola di Capri, la cui sagoma ricorda un’ antica “Seicento” che, scivolando miracolosamente sulle acque, cerca di raggiungere Punta Campanella.
Ora lo sguardo si abbassa e, proprio davanti a noi, osserviamo uno strapiombo di circa 200 metri che termina nella zona pianeggiante chiamata “Sterza”. Le colline più vicine ospitano sulla sommità interessanti paesi, ricchi di storia e di tradizioni; desidero ricordare i più vicini: Orria, Salento e Castelnuovo Cilento.
Quando lo sguardo si è saziato di tante incomparabili bellezze, vaga in ogni direzione scorgendo tanta macchia mediterranea e molte campagne coltivate, tra le quali primeggia un albero secolare: l’ulivo. E quando sembra che non ci sia nient’altro da vedere, l’occhio si ferma sulla chiesetta della Madonna dello Schito, la cui festa ricorre il 2 giugno, organizzata ogni anno in modo impeccabile sia dal punto di vista religioso che civile; si trova lungo la strada Gioi-Omignano Scalo.
La mia descrizione è stata, spero, soddisfacente. Ma se non ti affacci davvero oltre i ruderi del Castello…non hai visto niente!
Castelnuovo Cilento, 31 gennaio 2014