Il 6 febbraio 1994, al Palafiera di Roma, Silvio Berlusconi fece il suo primo discorso pubblico
come leader di Forza Italia.
Nel suo intervento enunciò i valori fondanti del nostro agire in politica.
Sono gli stessi, oggi come venti anni fa:
“…I valori in cui crediamo sono il fondamento del nostro impegno civile e politico,
sono anche i valori fondanti di tutte le grandi democrazie occidentali.
Noi crediamo nella libertà,
in tutte le sue forme, molteplici e vitali:
nella libertà di pensiero e di opinione,
nella libertà di espressione,
nella libertà di culto, di tutti i culti,
nella libertà di associazione.
Noi crediamo nella libertà di impresa,nella libertà di mercato,
regolata da norme certe, chiare e uguali per tutti.
Ma la libertà non è graziosamente “concessa” dallo Stato, perché è ad esso anteriore,
viene prima dello Stato. È un diritto naturale, che ci appartiene in quanto esseri umani
e che semmai, essa sì, fonda lo Stato.
E lo Stato deve riconoscerla e difenderla – in tutte le sue forme – proprio per essere
uno Stato legittimo, libero e democratico e non un tiranno arbitrario.
Noi crediamo che lo Stato debba essere al servizio dei cittadini
e non i cittadini al servizio dello Stato.
Noi crediamo che lo Stato debba essere il servitore del cittadino
e non il cittadino il servitore dello Stato. Il cittadino deve essere sovrano.
Per questo, concretamente crediamo nell’individuo e riteniamo che ciascuno debba avere il diritto
di realizzare se stesso, di aspirare al benessere e alla felicità,
di costruire con le proprie mani il proprio futuro, di poter educare i figli liberamente.
Per questo crediamo nella famiglia, nucleo fondamentale della nostra società.
E crediamo anche nell’impresa, a cui è demandato il grande valore sociale della creazione di lavoro, di benessere e di ricchezza.
Noi crediamo nei valori della nostra tradizione cristiana, nei valori irrinunciabili della vita,
del bene comune, della libertà di educazione e di apprendimento,
della pace, della solidarietà, della giustizia, della tolleranza,
verso tutti, a cominciare dagli avversari.
E crediamo soprattutto nel rispetto e nell’amore verso chi è più debole,
primi fra tutti i malati, i bambini, gli anziani e gli emarginati.
Desideriamo vivere in un Paese moderno dove siano valori sentiti e condivisi la generosità, l’altruismo, la dedizione, la passione per il proprio lavoro e infine, da liberisti,
crediamo negli effetti positivi per tutti della competizione, della concorrenza e del progresso,
che non può esserci se non c’è libertà!