L’istituzione del nuovo albo regionale del precariato ad opera del Governo Scopelliti altro non è che una marcata risposta sociale, che ha generato una forte aspettativa di stabilizzazione attraverso una norma razionale e di indubbia costituzionalità.
E’ quanto dichiara Filomena Falsetta, Presidente dell’Associazione Bene Comune.
L’impegno del governo regionale si inquadra in un’ottica che individua percorsi di stabilizzazione e fuoriuscita dal precariato mediante l’attuazione di una disciplina che rappresenta una grande opportunità per gli enti utilizzatori, che oggi hanno la possibilità di stabilizzare quei rapporti che nel corso del tempo sono divenuti indispensabili e, pertanto, non più considerabili a tempo determinato.
Trattasi di una norma, – osserva – che vale a contemperare due esigenze: la prima, di carattere più prettamente politico, è rinvenibile nello stabilizzare rapporti di lavoro che nel tempo sono divenuti funzionali al perseguimento degli obiettivi dell’ente utilizzatore; la seconda, di natura giuridica, attiene all’intento sanante di precedenti e reiterate elusioni di norme di legge in materia di rapporto di lavoro a tempo determinato, sia sotto il profilo delle fattispecie legittimanti che sulla gestione dell’istituto.
Insomma, – conclude Falsetta – la disciplina regionale sul precariato vede la luce in un panorama normativo nazionale già di per sé complesso, e segna un momento di concreta evoluzione, orientato al rispetto degli obiettivi di interesse pubblico da parte dell’attuale governo regionale.