L'esponente socialista, membro del Consiglio Nazionale del partito, commenta i poco rassicurati dati del rapporto dell'Istituto Europa Asia
“L'offerta turistica italiana è al 34° posto nel mondo. Prima di noi la Thailandia. Scopriamo anche che non è l'immagine nazionale a trainare il made in Italy, così come era successo fino a pochi anni fa, ma il contrario: come dire il parmigiano reggiano (con il dovuto rispetto) fa da traino al Colosseo”. Così l'esponente del PSI Mario Michele Pascale commenta la classifica dell'IEA, Istituto Europa Asia, stilata dopo un'indagine transanzionale tesa a misurare l'appeal dei singoli paesi. “Il calo della qualità dei servizi, il deterioramento del nostro patrimonio archeologico ed artistico, l'affievolirisi delle capacità imprenditoriali e l'incapacità, da parte della politica, delle istituzioni culturali e degli operatori turistici, di esprimere linee guida coerenti per lo sviluppo ed il sostegno del settore, sono i veri responsabili di questa debàcle”.
“Non bastano da sole” chiosa il Pascale “le nostre splendide antichità. Esse, senza una politica di valorizzazione e di accoglienza, senza il rilancio dell'intero comparto culturale e turistico, potranno mantenere inalterato il loro valore storico documentario, ma non saranno in grado di garantire gli attuali livelli occupazionali. Ci sono in ballo “conclude l'esponente socialista “migliaia e migliaia di posti di lavoro, che vanno conservati e semmai aumentati. Occorre quindi un rinnovato impegno ed un chiaro indirizzo a livello di politiche culturali e turistiche in grado di rilanciare l'immagine dell'Italia e la nostra offerta nel mondo.”