James Stavridis, un turista in crociera

di Sebastiano Casella

Sul Miami Herald, di recente, è stato pubblicato un articolo di James Stavridis che, secondo le intenzioni dell’autore, doveva essere il bilancio di un viaggio, attraverso le diverse realtà dei paesi latinoamericani, che durava da oltre venti mesi. Il titolo “We are partners” ne anticipava le conclusioni e la finalità : promuovere nel subcontinente meridionale la politica interventista degli Stati Uniti, per legittimare una “fratellanza naturale” tra i popoli a sud, e a nord, del Rio Bravo.
Il turista atipico, che si dichiarava sorpreso nel vedere quanto avessero da offrire al visitatore l’America Latina e i Caraibi, faceva riferimento ad alcune località simboliche che lo avevano maggiormente impressionato : “durante il mio viaggio ho avuto modo di visitare le antiche rovine di Macchu Picchu in Perù, le cattedrali imponenti della Colombia religiosa, e la meraviglia moderna del Canale di Panamà.” Ovviamente, aveva pure apprezzato le prelibatezze delle diverse cucine tradizionali, i loro sapori esotici e la grande varietà di frutta che si può reperire in abbondanza nei mercati.

Per lui, che evidentemente era abituato a parlare esclusivamente in americano, era fondamentale ridurre la distanza con i nativi ispanici, conversando nella lingua della regione. E rilanciava : ”Ora, più che mai, è chiaro che gli Stati Uniti hanno molto in comune con i 45 paesi, territori e protettorati di questa parte vitale di mondo.”

“La nostra casa, che noi tutti dividiamo, sono le Americhe” ha scritto. “Compartiamo identici interessi, e siamo dipendenti gli uni dagli altri in diversi modi ; geograficamente, politicamente, culturalmente e storicamente, siamo l’espressione di una sola matrice : le Americhe.” Attraverso l’esperienza costruttiva del viaggio intrapreso, James Stavridis ci fa sapere della sua sensibilità per lo studio di queste connessioni esistenti, per la ricerca primaria dei legami che uniscono i popoli americani in generale.

E giunge ad una conclusione quasi inaspettata : che, probabilmente, il rispetto per la libertà, la giustizia e la pace è quanto di più in comune abbiano il nord e il sud del Nuovo Mondo.

A dimostrazione della positiva interrelazione tra le diverse regioni del continente americano, gli esempi della lotta alla povertà, al traffico di droga, delle missioni umanitarie in occasione di calamità naturali come terremoti ed uragani. Poi conclude, quasi profetico : ”Incoraggiare questa fratellanza, questa disponibilità disinteressata, è stata la pietra miliare della nostra strategia per l’America Latina e i Caraibi : allo scopo di divenire un continente sicuro, prospero e democratico che lavora unito per la pace e la stabilità dei popoli che ne fanno parte.”

Belle parole, davvero. Fa piacere sapere che, su e giù per gli oceani del continente, vi siano turisti tanto sensibili alla pace come James Stavridis, Ammiraglio e attuale Comandante della Flotta Sud della Marina degli Stati Uniti d’America. (www.agoramagazine.it)

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