La responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna: ” L' accordo e la collaborazione fattiva con il mondo dell' Università, la quale ha contribuito al progetto, è poi importante elemento di riflessione, poichè rappresenta un modello cui attingere e da incentivare in tutti gli altri ambiti di produzione. Il talento degli studenti e dei ricercatori, di pari passo con la volontà e la tenacia degli imprenditori, vanno sfruttati al meglio, devono cioè trovare spazio di realizzazione e arricchimento, non più di mortificazione”
Bologna, 2 novembre 2013 -.La Wayel, azienda del gruppo Termal di Giorgio Giatti, ha deciso di lasciare la Cina e far ritorno proprio a Bologna per dedicarsi alla produzione di bici elettriche ad alto contenuto tecnologico, attraverso lo start up Five. In via Larga, presso l'area in cui un tempo vi era lo stabilimento di Bruno Magli ( la cui produzione è ormai di fatto delocalizzata), sorgerà un nuovo e modernissimo stabilimento di 7.100 metri quadrati ad impatto energetico zero, che dovrebbe essere terminato nella primavera 2015. Con un investimento iniziale di 12 milioni di euro, una parte delle lavorazioni abbandonerà la Cina e si trasferirà sotto le Due Torri. L'articolo di punta sarà il Solingo, un city runner il cui prezzo base sarà di 1.850 euro, studiato insieme a Rinnova, spin off dell' Università e dotato di un mini – impianto ad energia solare in grado di fornire alimentazione ad una batteria di riserva. In merito all'iniziativa, Giorgio Giatti ha tenuto a sottolineare: “Siamo i primi a parlare di rilocalizzazione. Del resto Bologna è sempre stata la capitale del motociclo, è nel suo Dna”. A quanto si apprende, il personale assunto (circa 39 dipendenti) riceverà un contratto a tempo determinato,e, a partire da un sistema di movimentazione dei prodotti in linea di montaggio appositamente predisposto, sarà in grado di produrre 35.000 veicoli elettrici l' anno. I primi 200 Solingo, realizzati vicino Terni, saranno disponibili sul mercato a partire da giugno. Dice ancora Giatti: “Con Solingo abbiamo superato tutti i problemi di carattere tecnologico e ideologico che hanno fino ad oggi impedito la diffusione delle bici elettriche. Il nostro mezzo non ti lascia a piedi grazie alla batteria solare di riserva e grazie a due motori va anche in salita. Non serve il bollo, può liberamente girare nelle ztl, gode degli incentivi governativi e consuma 0,50 centesimi per 100 chilometri”.
Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e responsabile per l' Emilia Romagna, al riguardo ha affermato: ” Senza dubbio con il progetto in via di realizzazione di ritornare in Italia, la Wayel si sta rendendo protagonista di una particolare ed inaspettata inversione di tendenza nel panorama produttivo industriale di questi ultimi anni. La crisi che costringe gli imprenditori a fuggire dal Paese in cui credevano di poter contribuire allo sviluppo del proprio settore, i tagli agli incentivi per l' impresa, il nodo mai risolto degli sgravi fiscali e la conseguente progressiva fuga degli investitori, sono ormai realtà tanto triste quanto consolidata e data per scontata , dalle molteplici ed inevitabili conseguenze su cose e persone, in un circolo vizioso che si autoalimenta portando con sè soltanto paura e cronica incertezza sul futuro prossimo. La rilocalizzazione messa in atto da Giatti ha un suo importante valore data la indiscutibile concretezza dell' opera, poichè innanzitutto le risorse sfruttate e rese appetibili sinora altrove, verranno reimpiegate sul nostro territorio e potenzialmente sviluppate per trasformarle in alti livelli produttivi, contribuendo in tal modo a ridare fondamentale slancio al settore nel quale si colloca il tipo di veicolo prodotto e a sostenere la ricerca. E poi al di là della certezza che la bici in oggetto garantirà prestazioni superiori rispetto ad altri ad esso analoghi, il fatto che la batteria della bici verrà alimentata con energia solare, che le prestazioni offerte riconoscano un effettivo ammorbidimento nei costi di mantenimento per chi l' acquista e che lo stabilimento nel quale nascerà questo modello è di per sè energeticamente autosufficiente, è un significativo segnale di impegno a favore del risparmio di energia e dunque dell' ambiente, per il bene di tutta la collettività. L' accordo e la collaborazione fattiva con il mondo dell' Università, la quale ha contribuito al progetto, è poi importante elemento di riflessione, poichè rappresenta un modello cui attingere e da incentivare in tutti gli altri ambiti di produzione. Il talento degli studenti e dei ricercatori, di pari passo con la volontà e la tenacia degli imprenditori, vanno sfruttati al meglio, devono cioè trovare spazio di realizzazione e arricchimento, non più di mortificazione. Lo sforzo dovrà dunque essere rivolto a strutturare e porre in essere strategie costruttive attraverso le quali rafforzare davvero la base di partenza verso il cambiamento, puntando tutto sulle nuove tecnologie in fase di continuo studio ed approfondimento da parte dei diversi esperti, ma soprattutto sulla motivazione e il desiderio di chi ogni giorno vuole nel proprio campo rendere il nostro Paese migliore”.
Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna
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