SMI-LAZIO: SI AL NUOVO “MEDICO DEL TERRITORIO”, FIGURA AD HOC PER IL RILANCIO DELLA SANITA’ TERRITORIALE E PER L’ABBATTIMENTO DEL BUSINESS DELLE ESTERNALIZZAZIONI

Secondo Rodolfo Lena, presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio, è fondamentale puntare alla prevenzione, alla sanità domiciliare e territoriale

(Roma, 23 ottobre) – Affrontare la frammentarietà e la disomogeneità della sanità territoriale, puntando alla figura del “Medico del Territorio”: nuovo fiduciario della salute, nonché strumento indispensabile per il superamento del business clientelare e del sistema delle esternalizzazioni del comparto sanitario. Questo l’obiettivo che intende perseguire lo Smi-Lazio; argomento cardine di cui si è discusso in occasione del Convegno organizzato dal Sindacato, dal titolo: “Un’autostrada per la salute, tra sostenibilità ed universalità”, che si è svolto a Roma alla presenza di personalità del comparto istituzionale, politico e sanitario. Numerosi gli argomenti trattati dai relatori, tra cui: blocco del turn-over, taglio dei posti letto, aumento esponenziale del precariato, sottorganico della Continuità Assistenziale (ex guardia medica), difficoltà dei medici di famiglia ad erogare prestazioni cliniche “di qualità”. Secondo Gian Marco Polselli, segretario regionale Smi-Lazio, per un vero e proprio restyling territoriale: «Urge la centralizzazione delle chiamate per i servizi di continuità assistenziale (Ca) almeno su base provinciale, e l’estensione dell’orario della Centrale d’ascolto di Ca alle ore diurne. E’ necessaria, inoltre, la corretta gestione del paziente con patologia non critica, tramite l’attivazione del percorso di “presa in carico”. Per un reale cambiamento è stata avanzata anche la proposta dell’ambulatorio di Continuità Assistenziale (Ca), gestito da medici di medicina generale, integrati con personale infermieristico ed amministrativo». Secondo lo Smi-Lazio si tratta, infatti, di esigenze non più rinviabili a cui la Regione Lazio deve prestare particolare attenzione, per far si che il territorio diventi il vero protagonista della sanità regionale e garante della salute dei cittadini. E’ dello stesso avviso Rodolfo Lena, presidente della commissione Sanità della regione Lazio, per il quale: «E’ fondamentale che il territorio diventi l’attore principale del sistema sanitario regionale, ma è necessario che venga gestito e organizzato in maniera appropriata». Sarebbe auspicabile, pertanto, «creare percorsi ad hoc che coinvolgano tutti gli attori del settore, intercettando quelle che sono le reali esigenze della popolazione». Secondo Lena è altresì rilevante: «Parlare di prevenzione, ma anche di sanità domiciliare». Quindi il Presidente ha concluso: «I medici devono tornare a fare i medici, riappropriandosi del loro ruolo fondamentale, vera e propria memoria storica del territorio».

Smi-Lazio Ufficio Stampa

Elisabetta Menga

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