Roma 2013: Politicus Sapiens

Strani esseri, gli umani. Appartengono al regno animale, classe mammiferi, ordine dei primati, famiglia degli ominidi, specie homo sapiens. Homo sapiens, dunque. Ed essendo sapiens, cioè sapiente, l'uomo dovrebbe lavorare per migliorare se stesso, la società e l'ambiente che ne supporta l'esistenza. Questo, almeno in teoria. Pur appartenendo d'ufficio alla classificazione sopra descritta, i politici italiani fanno specie a sè. Osservandoli, si ha l'impressione di vedere persone normali, cognitivamente valide, in grado di sostenere discussioni, di apprendere concetti, di valutare opzioni. In campagna elettorale promettono cambiamenti epocali, trasparenza, presiedono cene, comizi, adunate, manifestazioni, firmano appelli, sostengono mozioni, appoggiano proteste, si impegnano a cambiare tutto una volta raggiunta l'agognata poltrona e la “stanza dei bottoni”; spacciano sogni a costo zero, convinti da una prassi ormai solidificata da decenni che nessun cittadino verrà poi a chie!
dere conto. Finora. Il consiglio municipale

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