Il titolo è: “Salvatore tra Melania e Lodovica”. Li chiamano per nome, considerata la familiarità con la quale trattano una storia squallida e tremenda. Ci sguazzano nelle tragedie, e se poi la donna accoltellata era anche giovane e bella, ci sguazzano vieppiù. Una sorta di sciacallaggio non punito dalla legge. I morti assassinati non si lasciano in pace. C’è stato il processo d’appello a L’Aquila, per Salvatore Parolisi, accusato d’avere accoltellato la giovane moglie, e in televisione non ci si limita a darne notizia, si fanno non una ma diverse trasmissioni di approfondimento (di sprofondamento nel fango), come se fossero le puntate di una soap opera. E durante la trasmissione si sorride e magari si ride anche, se capita l’occasione. Evidentemente i telespettatori guardano con passione, forse maggiore della passione con la quale guardano Beautiful. La povera donna assassinata che importanza ha? “Requiescant in pace” non è una preghiera conosciuta da “La vita in diretta” su Rai1, condotta da Paolo Perego.
Francesca Ribeiro