“La celerità e la freddezza con cui l'Ambasciata d'Italia a Canberra ha comunicato la soppressione dei Consolati di Brisbane e Adelaide mi lasciano esterrefatto. E' una nota che indigna e lascia sbigottiti”. Così Francesco Giacobbe, senatore del Partito Democratico eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, commenta la nota con cui l'Ambasciata d'Italia a Canberra ha comunicato ai cittadini la cessazione delle attività delle sedi di Brisbane e Adelaide a partire dal 28 febbraio 2014.
“Perché creare confusione e smarrimento nella nostra comunità?”, chiede Giacobbe. “Al di là dell'incomprensibile fretta con cui l'ambasciata ha comunicato la decisione del MAE – sottolinea Giacobbe – è il contenuto della nota che non mi ha convinto. L'Ambasciata, infatti, ha omesso di spiegare nel dettaglio che fine faranno le pratiche dei nostri connazionali, con che modalità dovranno rivolgersi alle nuove sedi riceventi di Melbourne e Sydney e che effetti avranno queste soppressioni sull'efficienza della rete diplomatico-consolare italiana in Australia”.
“Come ho già fatto nei giorni scorsi – conclude – voglio ribadire il mio secco 'no' alla chiusura dei Consolati di Adelaide e Brisbane. Il 'riorientamento' della rete diplomatico-consolare, infatti, non deve falciare i servizi alla nostra comunità che, semmai, vanno rivisti. La 'spendig review' non deve diventare metafora di chiusura delle sedi consolari”.