Soldi della ‘ndrangheta tra politica e finanza. Perquisizioni in Calabria, Lombardia e Liguria

Perquisizioni a tappetto in Calabria, Lombardia e Liguria a caccia di flussi di denaro sporco della ‘ndrangheta riciclato grazie alle connivenze di finanza e politica. Banche, società di consulenza legale, aziende private e liberi professionisti, sono stati visitati questa mattina dagli uomini della Dda di Milano e Reggio Calabria da mesi a caccia dei soldi della criminalità organizzata calabrese. Il filone è quello dei finanziamenti occulti e del trasferimento di denaro all’estero che vede tra protagonisti anche l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito.

Per i magistrati Giuseppe Lombardo, della Dda di Reggio, e Francesco Curcio, della Dna (applicato all’inchiesta), esisterebbe una vera e propria organizzazione di cui farebbero parte faccendieri, emissari dei clan, colletti bianchi e rappresentanti istituzionali. Un’associazione a delinquere che si muoverebbe nel contesto “economico e finanziario, nel cui ambito si pianificavano complesse attività di riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita e di controllo delle attività imprenditoriali riferibili alla cosca De Stefano”. In questo senso gli inquirenti ritengono gli indagati capaci di agire in “contesti politici e istituzionali, nei quali le relazioni personali, tra cui quella con Francesco Belsito, vengono sfruttate al fine di consolidare ed implementare la capacità di penetrazione e di condizionamento mafioso”.

Nella sostanza, vi sarebbe stato un patto di ferro tra i vertici del clan De Stefano di Reggio Calabria, rappresentato in Lombardia da Paolo Martino (arrestato tre anni fa dalla Dda di Milano) ed alcuni gruppi di potere. Secondo i magistrati infatti, “esiste una struttura criminale (connotata da segretezza) a carattere permanente”, di cui però sarebbero già stati scoperti alcuni nomi. Personaggi che, sostengono i pm, si sarebbero mossi sull’asse Reggio-Milano per poi superare i confini nazionali, gestendo “operazioni politiche ed economiche che hanno consentito ad alcuni tra gli indagati di divenire il terminale di un complesso sistema criminale, in parte di natura occulta, destinato a acquisire e gestire informazioni riservate”, e a “gestire una struttura imprenditoriale, prevalentemente impegnata in operazioni ad alta redditività nel campo immobiliare e finanziario, destinata al riciclaggio e reimpiego di risorse economiche di provenienza delittuosa riconducibili ad ambienti criminali legati alla cosca De Stefano”.
. – See more at:

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy