L’occupazione del Consolato di Berna

Anna Ruedeberg (CGIE Svizzera): “Occupazione consolati di Berna e della Svizzera contro i tagli, grande partecipazione”

“Questa mattina con un’azione pacifica e simbolica abbiamo occupato il consolato di Berna, tutti gli altri consolati della Svizzera (Basilea, Ginevra, Losanna, Lugano, San Gallo, Zurigo) e le quattro agenzie consolari di Sion, Coira, Neuchâtel e Wettingen, riscontrando una larga partecipazione di connazionali. Nel corso di tutte le manifestazioni sono state consegnate ai consoli le lettere indirizzate a Berlusconi, Frattini e Tremonti con le quali si chiede di conoscere i progetti del Governo, manifestando contrarietà alla politica dei tagli dei capitoli che riguardano i servizi consolari e più in generale le nostre collettività residenti all’estero”. Lo ha affermato la dott.ssa Anna Ruedeberg Pompei, componente del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero e promotrice, assieme agli altri esponenti del CGIE e dei Comites, delle manifestazioni di protesta. A Berna questa mattina oltre cento hanno occupato pacificamente il Consolato, riempiendo la sala d’accoglienza e dando vita ad un’assemblea nel corso della quale, oltre ad Anna Ruedeberg Pompei, hanno preso la parola altri esponenti istituzionali, molti cittadini e lo stesso console di Berna, Nicandro Cascardi, il quale ha affermato che “fino ad oggi non si sa niente né si può prevedere quali potranno essere le scelte e le eventuali conseguenze delle stesse”.
Sia nel suo intervento che nel corso della successiva conferenza stampa, Anna Ruedeberg ha richiamato la “inaccettabilità della totale mancanza di rispetto protocollare da parte del Governo e del Ministero degli Affari Esteri che a tutt’oggi non hanno informato nessuno, né le rappresentanze istituzionali degli italiani all’estero, né le strutture diplomatico-consolari, né i cittadini. Eppure sappiamo – ha sottolineato Anna Ruedeberg – che decisioni sbagliate che prevedono tagli corposi sono già state assunte. In questo senso sarei contenta di essere smentita, ma dato che così non sarà continuo a ritenere questo comportamento una violazione di una corretta prassi istituzionale che deve essere fondata sull’informazione e sulla discussione con le strutture istituzionali deputate e con le collettività. Ciascuno poi, per il ruolo e le funzioni che gli competono, potrà decidere quello che riterrà più opportuno assumendosene anche ogni responsabilità”.
Nel corso della conferenza stampa alla quale erano presenti oltre ad Anna Ruedeberg anche Cosimo Titolo e Cosimo Anastasia del Comites di Berna, sono stati ringraziati i parlamentari del PD e il sen. Franco Danieli, Vice Ministro degli Esteri con delega per gli Italiani nel mondo del precedente Governo e dirigente della Circoscrizione Estero del PD, per le parole di vicinanza e sostegno espresse in favore delle iniziative dei cittadini italiani residenti in Svizzera.
“Noi non siamo – ha affermato Anna Ruedeberg Pompei – pregiudizialmente contrari a iniziative di modernizzazione e riorganizzazione dei servizi consolari, come era stato già avviato negli anni precedenti. Ma le iniziative di oggi vanno solo nella direzione dei tagli in termini di risorse finanziarie e professionali. Quando si tagliano 181 milioni di euro nell’arco dei prossimi tre anni, ai quali si aggiunge la sottrazione di altri 72 milioni dal bilancio del Ministero degli Affari Esteri nell’anno in corso, si comprende perfettamente che politica si vuol fare contro gli italiani all’estero. Di fronte a scelte così drastiche e penalizzanti – ha spiegato Anna Ruedeberg – è mia opinione personale che gli italiani residente all’estero dovrebbero iniziare a prendere in considerazione forme di protesta che prevedano atti di “sciopero fiscale” affinché, una volta per tutte, si comprenda quanto le collettività italiane hanno fatto e stanno facendo per la ricostruzione e la crescita dell’Italia e quanto ingenti siano le rimesse dirette ed indirette nelle casse dell’erario nazionale. Questa è una prima iniziativa – ha concluso Anna Ruedeberg Pompei – un’iniziativa pacifica, simbolica, finalizzata a mandare un messaggio di dialogo e di apertura. Ma se a questa richiesta di dialogo si dovesse rispondere con la chiusura e l’indisponibilità al confronto, si sappia che le rappresentanze degli italiani all’estero, in Svizzera ma non solo, e i nostri connazionali, sapranno rispondere in maniera conseguente, civile e determinata. E noi sappiamo fare sia le occupazioni simboliche che quelle effettive”.

Anna Ruedeberg Pompei, Cosimo Titolo e il Console Cascardi

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