Nel Governo Letta compaiono due ministri nati in paesi esteri e naturalizzati in Italia: Josefa Idem e Cécile Kyenge. La prima nata in Germania, la seconda in Congo. Josefa ha dato all’Italia medaglie olimpiche e risonanza internazionale. Cécile ha usato le sue competenze di medico per curare pazienti italiani e le sue energie per aiutare i migranti come lei a integrarsi positivamente (e utilmente) nel nostro paese. Entrambe hanno figli nati in Italia, che frequentano le nostre scuole, crescono con i nostri figli e condivideranno le vicende che la società italiana conoscerà nei prossimi anni.
Due stranieri diventati italiani, rispettati da chi li ha conosciuti e chiamati a governare l’Italia in uno dei momenti di maggiore difficoltà dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi. Un impegno pesante, ma accettato con senso di responsabilità ed energia.
Come italiani all’estero cogliamo con interesse e speranza questo motivo di novità che il Presidente Letta ha voluto offrire ad un’opinione pubblica frustrata dalle difficoltà e risentita verso un modo tradizionale di fare politica. Ci auguriamo che la scelta non sia solo un messaggio mediatico, ma il presupposto per un percorso di riforme che porti a sostanziali novità nel campo delle politiche per le migrazioni e per l’integrazione.
Vogliamo ricordare, comunque, che l’Italia ha avuto e ha milioni di suoi concittadini che hanno fatto in paesi stranieri lo stesso percorso di coloro che oggi sono stati chiamati a ricoprire l’incarico di ministro. Molti di essi assolvono a ruoli di alta responsabilità nelle istituzioni, nelle imprese, nelle strutture formative, nel campo della cultura e della comunicazione. Oltre a concorrere alla vita economica, sociale e civile dei rispettivi paesi di insediamento, questi nostri connazionali di cittadinanza e d’origine potrebbero dare a noi un grande aiuto per uscire dalle gravi difficoltà del presente. In particolare, potrebbero sostenere il nostro Paese nel suo impegno, tanto difficile quanto necessario, di ricollocarsi attivamente in campo internazionale.
Salutiamo con soddisfazione la nomina a ministro di Josefa Idem e di Cécile Kyenge. Aspettiamo che una svolta altrettanto chiara si verifichi nella considerazione degli italiani all’estero e nella costruzione di un nuovo sistema di rapporti con la comunità italiana nel mondo, un evidente valore aggiunto per il nostro paese che attende solo di essere usato in modo consapevole e concreto.
Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta