Il petrolio veleggia ormai sopra i 140 dollari al barile

Giuseppe Diotto, Torino

Il petrolio veleggia ormai sopra i 140 dollari al barile e le borse mondiali hanno bruciato, e continuano a bruciare, centinaia di miliardi quasi ogni giorno: ricchezza vera o ricchezza fittizia? E chi lo sa! Gli stipendi continuano a perdere potere d'acquisto e il tasso d'inflazione, ufficiale o ufficioso, percepito o reale, è in aumento. Chi sa che cosa succederà ai fondi pensione? Chi sa che cosa succederà ai fondi sottoscritti dai lavoratori con le loro liquidazioni? Se permane questo scenario, altro che integrazione alla pensione.
Eppure tutto tace. Banchieri, politici, industriali, finanzieri minimizzano: prima o poi passerà, la ripresa è dietro l'angolo.
Forse ci riprenderemo quando non ci sarà più nulla da riprendere. Sì, è vero, le associazioni a tutela dei consumatori tentano di fare qualcosa: ma con uno stecchino al posto di una spada si punge poco. La «class action» è sparita, così siamo tutti più tranquilli.
Siamo destinati a un lento declino, l'Italia in modo particolare, nell'indifferenza più totale. Allucinante!

http://www.corriere.it/romano/08-06-29/07.spm

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