Gesù si preoccupava degli affamati e degli assetati, degli infermi e dei carcerati (cfr Mt 25), la preoccupazione maggiore di questa Chiesa, invece, qualche tempo fa sembrava essere l’aborto, oggi sembrano essere i matrimoni omosessuali. Nel 1995 Giovanni Paolo II, scriveva: “Il fatto che le legislazioni di molti Paesi…abbiano acconsentito a non punire o addirittura a riconoscere la legittimità di tali pratiche contro la vita…è sintomo preoccupante e causa non marginale di un grave crollo morale” (Evangelium vitae n. 4). Il santo Papa desiderava che lo Stato mandasse in galera le donne che abortivano. Oggi è il cardinale Angelo Bagnasco a fare terrorismo verbale, riguardo ai matrimoni omosessuali. L'Assembela nazionale francese ha approvato l'articolo 1 del progetto di legge che legalizza i matrimoni omosessuali: con una schiacciante maggioranza di 249 sì e 97 no, i deputati hanno dato il via libera alla norma che ridefinisce il matrimonio come “un accordo tra due persone di sesso diverso o del medesimo sesso”. Ed ecco il commento del cardinale Bagnasco: “Siamo vicini al baratro”. Per lui il baratro non è rappresentato dalla sofferenza di tante creature innocenti in tutto il mondo, non dice una parola contro quei Paesi che tollerano l’uccisione di donne e bambini, come è accaduto in Arabia Saudita, dove il noto predicatore Fayhan al-Ghamdi, ha violentato e torturato a morte la figlia di 5 anni, ma è riuscito a cavarsela con un risarcimento, il cosiddetto “prezzo del sangue”, alla ex moglie, e solo 4 mesi di prigione. Queste non sono cose che toccano la sensibilità del cardinale. Il baratro per lui è rappresentato dal fatto che (secondo lui) “molti paesi europei hanno varato leggi sbagliate su vita, famiglia, libertà”. Alla Chiesa manca il senso della misura e il senso della storia.
Carmelo Dini