Per ottenere gratuitamente la «Carta Roma», o la tessera ATAC, dovrebbe cacciare i figli da casa
Tutti i pensionati della “Terza Età”, di Roma, hanno ricevuto una lettera firmata dal sindaco Gianni Alemanno e dal vicesindaco Sveva Belviso: “Cara cittadina, caro cittadino, in un momento di forte crisi economica e sociale, Roma Capitale ha pensato di essere vicino alle sue necessità ed esigenze dando vita alla «Carta Roma» un aiuto concreto… dedicato alla Terza Età… Con la «Carta Roma» potrà ricevere l’accredito della sua pensione direttamente sulla carta, oltre alla possibilità di ricevere ricariche economiche, bonifici o altre modalità… I servizi di gestione della Carta, forniti da Poste Italiane per i titolari di pensione che abbiano un reddito ISEE fino ai 15.000 euro, saranno gratuti…”.
Intanto hanno dimenticato di aggiungere: “e di campagna elettorale” a: “in un momento di crisi economica e sociale”. E poi la faccenda di chiedere l’ISEE anziché il reddito personale, è la stessa furbata escogitata (in accordo con L’ATAC), per la tessera gratis sui mezzi pubblici agli ultrasettantenni. La richiesta dell’ISEE, infatti, penalizza tutti quei pensionati (e sono tanti) che hanno figli a casa e magari la moglie a carico. I figli, ormai grandi, sono costretti a stare a casa dei genitori, poiché pur lavorando, non hanno una stipendio tale da permettergli di mettere su famiglia e di abitare in una casa propria. Ora, il loro reddito va ad aggiungersi all’ISEE, ma per ovvie ragioni non entra nel tasche del babbo pensionato, anzi alle volte è questi che spende più di quanto spenderebbe se non avesse i figli in casa. In conclusione: il pensionato ultrasettantenne, per ottenere gratuitamente la «Carta Roma», o la tessera ATAC, dovrebbe cacciare i figli da casa.
Francesca Ribeiro
