I sottoscritti, chiedono di interpellare il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali

Cesare Damiano Capogruppo Pd
Codurelli –Miglioli – T Bellanova – Luigi Bobba- Mosca- Gatti – Boccuzzi – Schirru – Rampi- Madia – Mattesini – Santagata

Interrogazione Urgente presentata in commissione Lavoro

I sottoscritti, chiedono di interpellare il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali – per sapere, premesso che:

la legge finanziaria per il 2008, al fine di consentire l’utilizzo dei cospicui avanzi di gestione cumulati da alcuni Enti previdenziali (primo fra tutti l’Inail), senza appesantire l’indebitamento netto, ha previsto che gli Enti potessero procedere a investimenti in forma indiretta (cioè attraverso appositi fondi immobiliari) entro il limite del 7 per cento delle somme disponibili;

l’articolo 22-quater del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, di proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, ha modificato il disposto della legge finanziaria, consentendo la possibilità di realizzare investimenti immobiliari anche in forma diretta (acquisto), nel caso in cui tali investimenti traggano origine da piani di impiego già approvati dai Ministeri vigilanti;

conseguentemente, il Governo Prodi, in sede di revisione delle stime per gli anni 2008-2011 per la Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica ha autorizzato investimenti in forma diretta da parte del complesso degli Enti previdenziali pari a 700 milioni per ciascuno degli anni 2008-2010 e a 670 milioni per il 2011.

l’INAIL dopo tre anni, si è trovato finalmente nella possibilità di poter effettuare, in forma diretta, tutti gli investimenti deliberati nel 2005, per un totale di 3.618 milioni di euro, di cui 876 concernenti la Sanità, 1.027 il Pubblico interesse, 1.715 l’Università;

in particolare, l’INAIL ha recentemente comunicato al Ministero vigilante di voler procedere, in via prioritaria, alla realizzazione dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” in Milano e dell’Istituto Tumori in Milano, del Centro Polifunzionale della Polizia di Stato di Napoli, alla realizzazione di un centro di ricerca sul cancro e sulla ricerca biomedica al Polo Universitario di Lecco del Politecnico di Milano, nonché a una serie di investimenti, di fatto in stato avanzato, in residenze per studenti nelle Università di Milano, di Benevento, di Catanzaro, di Enna, di Bari e di Bologna;

con il recente decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, al fine di consentire la copertura degli interventi previsti in termini di indebitamento netto, il Governo ha disposto l’abrogazione del richiamato articolo 22-quater del decreto-legge 248/07, determinando l’impossibilità di realizzare la quasi totalità dei citati investimenti immobiliari. Il Governo Prodi, difatti, era intervenuto affinché fosse prevista la possibilità di ricorrere alla forma diretta per gli investimenti già deliberati dall’INAIL sulla base della circostanza che, allo stato attuale, l’Istituto effettua investimenti a tasso di rendimento “agevolato” (3.1% del capitale investito) in considerazione delle finalità e della rilevanza sociale degli stessi;

è di tutta evidenza che una tale politica non potrebbe essere seguita da fondi immobiliari che dovrebbero, necessariamente, realizzare introiti coerenti con l’investimento in termini di mercato, con la conseguenza che, senza la possibilità di utilizzo della forma diretta, non potranno essere realizzati investimenti immobiliari di particolare valenza sul piano sociale e di notevole rilevanza socio economica per i territori in cui andrebbero ad insistere, quali quelle relative alla realizzazione di nuove strutture ospedaliere e di ricerca nel campo della medicina, nonché di nuove opere di edilizia universitaria -:

come valuti la situazione di stallo che si è venuta a produrre con riferimento all’impossibilità di dare corso alla realizzazione di importanti investimenti infrastrutturali di carattere sociale ed economica per molte realtà territoriali e per le conseguenti ricadute occupazionali;

quali iniziative urgenti intenda assumere per consentire il pieno utilizzo delle ingenti risorse finanziarie nelle disponibilità degli enti previdenziali, in coerenza con le finalità di interesse generale previste dalle disposizioni anteriori all’emanazione del richiamato decreto legge 93/08.

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