Oggi l’Aula del Senato si è prodotta in un’altra seduta che speriamo essere soltanto inutile e non anche dannosa perché, se fosse di qualche utilità, dovrebbe essere annoverata tra le categorie del “politicamente pericoloso”.
Questa mattina è stata votata la dichiarazione d’urgenza per l’esame dei diversi disegni di legge relativi all’istituzione di un’Assemblea costituente, il più rilevante dei quali porta la firma di Francesco Rutelli il quale vorrebbe eleggere una Commissione costituente di 90 membri, con carattere vincolante nei confronti di Camera e Senato, sulla riscrittura complessiva della nostra carta costituzionale.
Vi spiegherò perché auspico questo provvedimento sia solo inutile e perché lo considero pericoloso.
E’ inutile perché, come tutte le leggi di riforma della Costituzione, ha bisogno di una doppia lettura da parte di Camera e Senato con un intervallo di tre mesi tra prima e seconda. A pochissimi mesi dalla scadenza naturale della legislatura questo è già un obiettivo pressoché impossibile da raggiungere, figurarsi quando non si è tutti d’accordo. Così come il semipresidenzialismo voluto da Pdl e Lega la settimana scorsa, serve solo per mettere una bandierina per la prossima campagna elettorale. Non fatevi ingannare: vogliono riformare tutto per non riformare nulla. Se volevano fare una riforma seria avrebbero cominciato a lavorarci ad inizio di legislatura, come ha fatto l’Italia dei Valori che ha presentato proposte di modifica minime alla nostra stupenda Costituzione: il dimezzamento del numero dei parlamentari, l’abolizione delle Province e l’incandidabilità dei condannati. Proposte che il resto del Parlamento non ha mai tenuto in conto rimanendo a difesa degli sprechi della Pubblica amministrazione e dei privilegi della casta.
Ma la proposta votata questa mattina è anche pericolosa perché incostituzionale, al limite dell’eversivo. Non voglio tediarvi con ragionamenti in punta di diritto. Mi limito a ricordare che una commissione (o assemblea) costituente, proprio sotto il profilo etimologico è un controsenso perché definisce la struttura di uno Stato che sta per nascere, l’assetto di un ordinamento nuovo, una cesura netta con il passato (nella maggior parte dei casi nefasto). Inoltre la nostra Costituzione ha già in sè gli strumenti per ogni modifica all’articolo 138 e i limiti di questa modifica nel successivo 139.
Quindi si smetta di prendere in giro gli italiani e si pensi a legiferare su cose serie. I cittadini vogliono soluzioni ai propri problemi.