Il mio ostinato impegno a tutela della salute dei cittadini e contro il
“killer silenzioso”.
In Italia sono circa 4.000, ogni anno, i decessi per neoplasie correlate all’amianto (dal mesotelioma pleurico ai carcinomi polmonari) senza contare i casi di asbestosi. Sempre nel nostro Paese si calcola che ci siano ancora oltre 32 milioni di tonnellate di amianto da smaltire.
Situazione allarmate malgrado, a partire già dal ’92, sia stato posto il divieto di estrazione, importazione, esportazione, produzione e commercializzazione dell’amianto. Ma ciò, come gli impietosi dati certificano, non ha comportato la scomparsa dei materiali contenenti amianto nei luoghi di lavoro e nell’ambiente di vita.
L'amianto è un killer silenzioso ma tragicamente attivo: si trova nei tetti, lungo le rive dei fiumi, nei capannoni, nelle discariche abusive ai margini delle città, nelle fabbriche abbandonate.
Nella mia regione, la Calabria, è necessario un Piano di protezione dall`amianto, una decisa campagna tesa alla bonifica degli ambienti di vita e di lavoro e alla eliminazione o riduzione al minimo possibile dell`esposizione a tale sostanza, pianificando un insieme di azioni che, oltre a completare la conoscenza complessiva del rischio amianto, vada dalla formazione dei soggetti coinvolti sui rischi derivanti dall’esposizione alle fibre di questa sostanza, al controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro, fino alle fasi di smaltimento dei rifiuti e di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica dei soggetti esposti.
Attività parlamentare. Qui seguito troverete il mio disegno di legge e le interrogazioni che ho presentato, prefiggendomi l'obiettivo di tutelare la salute dei cittadini dai rischi derivanti dall'amianto:
DDL N. 3364 – Disposizioni per il recepimento della direttiva 2009/148/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro, nonchè modifiche all’articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e divieto di discriminazione in materia di benefici previdenziali per lavoratori esposti all’amianto.