Segreto di Stato, discariche e centrali nucleari

di Patrizia Gentilini

E’ passato senza ricevere, a mio avviso, l’ attenzione che merita, l’ ultimissimo atto del governo Prodi, grazie al quale dal 1° Maggio 2008, in Italia è entrato in vigore il Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che allarga il campo d’applicazione del segreto di Stato, in nome della tutela della sicurezza nazionale, ad una lunga serie di infrastutture critiche tra le quali “gli impianti civili per produzione di energia”. Questo significa che i siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di Stato. Segreto che si estende anche agli iter autorizzativi, di monitoraggio, di costruzione e della logistica di tutta la filiera.
Credo che ormai in Italia non solo sia a rischio la nostra salute, ma i valori più profondi nei quali crediamo: dalla libertà d’informazione, alla partecipazione, alla stessa democrazia e temo che con questo atto vengano infrante le normative europee che disciplinano l’accesso del pubblico all’informazione ambientale.

Vorrei ricordare le parole di un grande Scienziato, nostro indimenticabile maestro: Lorenzo Tomatis: ” adottare il Principio di Precauzione e quello di Responsabilità significa anche accettare il dovere di informare, impedire l’ occultamento di informazioni su possibili rischi….. Invece di accettare una società che sta diventando sempre meno democratica, in cui le scelte sfuggono ormai completamente agli individui e domina il Principio della crescita economica ad ogni costo, si può pensare ad uno sviluppo che si attui sui principi di Precauzione e Responsabilità, dando priorità alla qualità della vita e all’ equità sociale e ponendo il mantenimento della Salute al di sopra dell’ interesse economico”..

La direzione in cui la nostra società si sta muovendo è esattamente antitetica a quella tracciata da Tomatis! Come non essere sgomenti davanti a tutto questo?

Forse non tutti sanno che l’ art.5 del codice deontologico dei medici letteralmente recita: “Il Medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini … il Medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile…”

Mi chiedo: informando un domani i nostri pazienti della pericolosità di risiedere vicino a inceneritori, rigassificatori, centrali e depositi di materiale radioattivo potremmo essere accusati di infrangere un segreto militare e pertanto penalmente perseguiti?

Spero che altre voci altre voci libere ed indipendenti si levino per riaffermare i sacrosanti diritti di tutti noi cittadini. (www.agoramagazine.it)

Specialista in Oncologia ed Ematologia

Associazione Medici per l’ Ambiente ISDE

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