La partita degli esodati

In campo sono scese le due squadre: la prima capitanata della Fornero e la seconda dai segretari dei Sindacati. Sugli spalti siedono gli esodati.

Manca la terna arbitrale senza la quale non è possibile iniziare la gara, garantire il rispetto delle regole e leggittimarne il risultato.

La terna arbitrale siete Voi politici nei quali ancora crediamo perchè solo Voi, siete i ns. rappresentanti in un Parlamento democraticamente eletto dove, è là e solo là, che si deve legiferare e governare il Paese.

In questi giorni la Fornero, e non si sa perchè il presidente Monti non si esponga in prima persona, sta cercando di trovare soluzione alla problematica, inventandosene una appresso all'altra senza che nessuna sia attuabile in un momento di crisi dell'intero sistema europeo. L'ultima, per esempio, sgravi fiscali per le Aziende che assumono gli esodati eventualmente inseriti in una categoria protetta.

Oltre al fatto che i Sindacati ed anche la Confindustria sono rimasti scettici davanti a tale soluzione, ma chi ti assume se hai un'età compresa tra i 59 e i 62 anni?

E anche se ci fosse tale possibilità, fra i giovani ci sarebbero sempre più disoccupati perchè dei vecchiacci hanno “rubato” quei pochi posti di lavoro oggi disponibili.

Se si aggiunge che al Ministro Fornero non è chiara ancora la differenza tra esodati che hanno firmato accordi individuali, lavoratori in Cassa Integrazione e lavoratori in Mobilità, il quadro dell'imperizia di chi attualmente è preposto al Governo della Nazione, è davvero al completo.

Se la professoressa non incontra in modo costruttivo i sindacati, tale differenza non potrà mai capirla, evidentemente, anche per la poca esperienza nella materia dei suoi collaboratori e di coloro che dirigono gli Organi Previdenziali.

Pur vero che in questo periodo pre elettorale siete molto impegnati, ma pur vero che la ns,.problematica va risolta urgentemente e solo Voi la potete risolvere ed in un solo modo:

far applicare per gli esodati, cassa integrati e lavoratori in mobilità. le regole pensionistiche ante Decreto Monti del 4 dicembre 2011 sia per coloro che hanno abbandonato il posto di lavoro prima del 31 dicembre 2011 (rientano nei 65.000 già salvaguardati) sia per quelli che lo hanno lasciato nei primi mesi del 2012.

Solo così sarà garantito il principio di equità tanto pubblicizzato dai componenti del Governo, ai quali va ricordato (già i Sindacati ed alcuni politici ne hanno dato cenno nel passato), che la copertura finanziaria è possibile trovarla, basta solo un atto di volontà, che sarebbe però “mal digerito” dai professori, poichè costituirebbe l'ammissione di un errore, dettato da imperizia, commesso nella stesura della Manovra finanziaria, che purtroppo, troppo frettolosamente, è stata approvata per ragioni contingenti.

Concludo nell'implorare un Vs. repentino intervento per la soluzione di questa annosa problematica, che ci sta ammazzando psicologicamente e fisicamente, con ripercussioni sulle ns. famiglie, in moltissime delle quali, sono presenti figli disoccupati, che si “appoggiano” attualmente sulle spalle della madre o del padre non più integrati nella catena produttiva del Paese.

I Sindacati ci stanno sostenendo ma senza di Voi non raggiungeremo mai l'obbiettivo: andare in pensione nel rispetto delle regole vigenti all'atto della firma dell'accordo, quando era in carico un Governo espressione di un Parlamento eletto direttamente dal Popolo Sovrano.

Grazie Franco Abete

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