Interrogazione a risposta scritta 4-15846

CIMADORO e PIFFARI. –
Al Ministro degli affari esteri.
– Per sapere – premesso che:

nell'area di Bedford (UK) vivono oltre ventimila famiglie italiane;

il vice consolato di Bedford è stato chiuso il 30 giugno 2008, sostituito da uno sportello consolare, con le competenze di sede distaccata dell'ufficio consolare di Londra. Vi operano tre dipendenti locali a contratto, collegati telematicamente con il consolato;

i principali compiti cui assolve lo sportello consistono in genere: nel fornire informazioni al pubblico (ad esempio, in materia di assistenza sociale o di cittadinanza); nel raccogliere la documentazione da inoltrare al consolato di Londra (ad esempio, per i passaporti); nell'iscrivere i connazionali all'anagrafe consolare; nel rilasciare documenti (per esempio, un'autentica di firme); nell'assistere i connazionali in caso di incidenti; nell'apposizione dei sigilli per rimpatrio di salme in Italia; nell'autenticazione della firma per i moduli di esistenza in vita ai pensionati;

la chiusura di questo sportello comporterebbe un grosso aggravio in termini economici per i molti italiani residenti a Bedford e nelle zone circostanti (Cambridge, Peterborough, Northampton, Kettering, Milton Keynes, Bletchley, Luton, Leighton Buzzard, Ipswich e altro) e un risparmio meno che nullo per il Ministero, poiché i tre impiegati verrebbero spostati su Londra, a costi nettamente superiori;

per fare solo un esempio della maggiorazione dei costi a carico degli italiani che vivono nell'ex area consolare di Bedford, basta considerare che se oggi spendono 69,20 sterline per un passaporto valido per tutti i Paesi e una tassa annuale successiva per Paesi non aderenti all'Unione europea di 33,70 sterline, con la chiusura dello sportello spenderebbero 105 sterline per il passaporto e circa 70 sterline per la tassa annuale, in quanto al costo del documento si aggiungerebbe lo spostamento su Londra;

ne consegue che in molti sarebbero costretti a optare per il passaporto inglese, spingendo vecchie e nuove generazioni a cambiare nazionalità. In particolare, diecimila connazionali, che hanno al momento la doppia cittadinanza, rinuncerebbero al passaporto italiano, con una perdita per le entrate stimabile in 690mila sterline (circa 820mila euro), rendendo di conseguenza completamente diseconomico la chiusura dello sportello. Le stesse spese per gli affitti del locale per 10 anni sono molto al disotto di questa cifra;

inoltre, con l'assegnazione da parte dell'Inps al gruppo Citi dei pagamenti delle pensioni, si richiede con scadenza annuale l'autenticazione della firma al certificato d'esistenza in vita, dopo una certa età anche due volte l'anno. Questo servizio attualmente è offerto gratuitamente dallo sportello, cosa che non viene fatta da altre istituzioni in loco (ad esempio, dal medico di famiglia, che chiede circa 25 sterline);

infine, sono migliaia gli anziani della prima generazione d'emigrati presenti nell'area che esprimono il desiderio di essere tumulati in Italia. In questo caso è necessaria l'apposizione dei sigilli al trasporto delle salme. Per far ciò, in caso di chiusura dello sportello di Bedford, bisognerà portare la cassa con la salma in consolato a Londra, con costi molto elevati di trasporto e d'ingresso nella città con l'automobile. Anche in termini di tempo c'è un aggravio sostanziale, in quanto per sbrigare il tutto presso il consolato di Londra sono richiesti un minimo di 15 giorni, in un momento di particolare stress per i famigliari. Allo stato attuale, invece, lo sportello di Bedford attua procedure veloci ed efficienti, con costi quasi nulli -:

di quali elementi disponga il Ministro interrogato in merito alla chiusura di tale sportello e se intenda compiere ogni possibile passo per garantire alle oltre ventimila famiglie italiane residenti nell'ex area consolare di Bedford un equivalente servizio.(4-15846)

Distinti saluti
Luigi Reale

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