“Esodati” cioè dipendenti che, tra il 2009 e il 2011 hanno siglato accordi con l'azienda per lasciare anticipatamente il lavoro. Un incentivo economico delle Poste avrebbe dovuto coprire la somma dovuta per stipendio e contributi previdenziali.
Il problema è che, il 6 dicembre la manovra Monti ha prolungato il periodo contributivo utile alla pensione, lasciando in mezzo al guado gli esodati che rischiano di ritrovarsi senza pensione, perché il diritto non è ancora stato maturato, e senza stipendio perché nel frattempo finiranno i soldi avuti come incentivo dall'azienda. Con in più, per alcuni, la necessità di proseguire nel versamento dei contributi volontari per raggiungere l'anzianità prevista dalla nuova normativa.
Il decreto “milleproroghe” ha tranquillizzato una parte dei lavoratori di Poste italiane, mantenendo i requisiti antecedenti alle modifiche del decreto SalvaItalia, ma ciò (al momento) sembra circoscritto ai due anni successivi a far data 31/12/2011, e potranno usufruire delle deroghe alle nuove norme sul pensionamento solo coloro che entro il 31 dicembre 2011 hanno risolto il rapporto di lavoro.
Il ministro Fornero ha fatto capire che non intende provvedere per tutti gli esodati, ma solo per «quelli con più difficoltà ».
Si dovrà stilare, dunque, una lotteria, i vincitori saranno i più ” disgraziati”.
E' giustizia questa!!!! noi vogliamo che vengano riconosciuti i nostri diritti, non vogliamo sussidi, abbiamo lavorato e versato i contributi.
C ome se non bastasse, l’IPOST, l’ente previdenziale cui facevano riferimento, nel luglio del 2010 è stato inglobato nell’Inps ingarbugliando ancora di più la situazione.
Questa “drammatica situazione” dell’Ipost/Inps aggiunge disagio a chi ancora non sa, come e quando, riceverà il trattamento pensionistico.
L’unico sportello Ipost attivo presso la sede di Viale Beethoven, nonostante la disponibilità delle impiegate applicate, non consente di verificare/controllare e soddisfare tutte le richieste avanzate dai tanti pensionandi che vorrebbero avere notizia sulle loro situazioni contributive.
Il personale che è transitato dall'ex IPOST all'INPS non è in grado di lavorare le numerose pratiche ancora in sospeso (circa 2500) creando non poche criticità in particolare a coloro che hanno avanzato richiesta di contribuzione volontaria e non hanno ricevuto ancora nessun riscontro.
Tra coloro ci sono anche ex dipendenti che nel 2011 hanno raggiunto il requisito di pensione e che già dai primi dell’anno 2012 avrebbero dovuto ricevere il trattamento pensionistico, ma fino a quando la pratica non è definita non riceveranno mai, ripeto mai, alcunché.
Questa criticità è stata segnalata anche al sottosegretario Polillo che ci ha ricevuti in delegazione il 14-02-2012 con il comitato “Esodati d’italia”.
Tra le altre cose, dal Sottosegretario abbiamo ricevuto assicurazione di un suo intervento sul presidente dell’INPS Mastrapasqua perché per noi, oltre ai problemi della normativa, che ancora esclude oltre la metà della platea di ex esodati, c’è la problematica INPS – Ex IPOST che aggiunge angoscia alla già difficile situazione di esodato.
L'on Codurelli, a proposito, ha presentato in Commissione parlamentare, una interrogazione.
Il Presidente dell'Inps Mastrapasqua, presente il 28 u.s. alla Camera ha detto che non era a conoscenza della situazione, BUGIARDO !!!!!!! in data 19/3 u.s. un nostro collega di Brescia gli ha consegnato personalmente una lettera nella quale venivano rappresente tutte le criticità.
L’impatto sociale di questa gravissima situazione sta creando seri problemi agli ex lavoratori delle Poste e alle loro famiglie che vedono messe in discussione le proprie esigenze primarie.
Vi ringrazio e vi saluto cordialmente,
Marisa Buldrini