Diario giuridico di www.maurovaglio.it
Superata la lunga pausa elettorale ed i numerosi impegni conseguenti all'insediamento del nuovo Consiglio dell'Ordine, riprenderemo fra qualche giorno il periodico invio dal sito www.maurovaglio.it degli aggiornamenti normativi e giurisprudenziali, caratterizzati dalla originalità delle pronunce e dalla loro particolare utilità pratica.
Per portare avanti questo oneroso compito avviato fin dal 2006, per la prima volta ho avvertito la necessità di avvalermi di uno specifico Comitato Scientifico, che mi supporterà nell'individuazione e nell'inserimento del materiale sul sito.
Voglio perciò ringraziare pubblicamente per la disponibilità e l'entusiasmo con cui si mettono al servizio dell'Avvocatura i Colleghi Andrea Bonuomo, Omar Castagnacci, Alessio D'Agosto, Giampaolo Girardi, Flavia Grasso, Roberto Maria Meola, Stefano Ruggiero, senza peraltro dimenticare il continuo apporto di coloro che mi inviano da tutta Italia materiale essenziale.
Inoltre inauguriamo già da oggi una nuova rubrica: Notizie dal Consiglio dell'Ordine.
Questa iniziativa, insieme all’istituzionalizzazione delle Consulte e ad altre attività che seguiranno, rispondono al desiderio di utilizzare le più moderne tecnologie per mettere in pratica la nostra visione dell’organismo consiliare: uno strumento che opera in favore dei Colleghi informandoli periodicamente delle attività svolte ed ascoltandone i suggerimenti e le indicazioni.
Un caro saluto.
Mauro Vaglio
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NOTIZIE DAL CONSIGLIO DELL'ORDINE
A poco più di un mese dall'insediamento del nuovo Consiglio dell'Ordine, è opportuno tirare le prime somme.
I nove nuovi Consiglieri che sono entrati a far parte dell'Istituzione, animati da una grande voglia di imparare e di mettersi al servizio dei Colleghi, si sono ambientati con tempestività. Tutti debbono essere elogiati per il tempo dedicato all'attività consiliare e sottratto al lavoro ed alla famiglia.
I risultati si cominciano già a vedere e mi sembra giusto evidenziarne in particolare alcuni che mi permettono di osservare, con soddisfazione, come il nostro programma abbia iniziato a realizzarsi:
1) Mediazione obbligatoria.
Su questo istituto il Consiglio si è già assunto la grande responsabilità di attenuare i gravi effetti economici gravanti sui cittadini e sui Colleghi a causa dell'improcedibilità dell'azione giudiziaria.
Con delibera del 20 marzo 2012, infatti, è stata introdotta nel Regolamento dell'Organismo di Mediazione dell'Ordine degli Avvocati di Roma la seguente disposizione:
“Qualora una delle parti istanti o chiamate dichiari, alla prima seduta davanti al mediatore, che non sussistono i presupposti per una conciliazione, il mediatore redige verbale e dichiara concluso il procedimento, con l’applicazione dell’indennità di cui alla tabella A2”, cioé il solo importo di 50 euro.
Di fatto in questo modo, nelle questioni in cui si appalesi fin da prima dell'inizio del procedimento di mediazione l'assoluta impossibilità di giungere ad una conciliazione, non graverà sulle parti quell'ingiustificata gabella prevista anche in caso di immediato esito negativo della mediazione.
Si tratta di una presa di posizione coraggiosa che verrà portata fino in fondo da questo Consiglio, anche a costo di impugnare al Tar un'eventuale diniego di ratifica da parte del Ministero, in barba ai soliti “gufi” che già proconizzano (o forse sognano) un Commissariamento dell'attuale Consiglio dell'Ordine, essendo stati sonoramente bocciati dai Colleghi.
A fronte di tale posizione forte, il Consiglio sta comunque ponendo in essere tutti gli strumenti che ha a disposizione per far funzionare l'istituto della mediazione per chi lo voglia veramente utilizzare.
2) Maggiore tutela della nostra categoria.
Il Consiglio ha immediatamente provveduto a segnalare al Consiglio Superiore della Magistratura, al Consiglio Giudiziario e al Coordinatore dell'Ufficio del Giudice di Pace di Roma il comportamento di quel magistrato onorario che ha impedito ai Colleghi di astenersi durante il periodo di agitazione deliberato dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura, sostenendo erroneamente in un cartello appeso fuori dell'aula di udienza che la proclamazione dell'astensione fosse illegittima.
3) Istituzionalizzazione delle Consulte.
Per avvicinare sempre più l'Avvocatura romana al Consiglio dell'Ordine è stata istituzionalizzata la Consulta Permanente dell'Avvocatura, costituita da Avvocati rappresentativi dei vari settori professionali democraticamente eletti ed integrati da un componente di ciascuna delle liste che avevano partecipato alle elezioni per il Consiglio dell'Ordine.
Sono state, inoltre, costituite la Consulta delle Associazioni, la Consulta degli Avvocati pubblici, la Consulta dei Praticanti Avvocati, in modo da far conoscere al Consiglio le esigenze particolari di questi settori specifici dell'Avvocatura romana. I componenti di ciascun organo saranno individuati nei prossimi giorni.
4) Spinta all'unitarietà della categoria.
Il Congresso Straordinario di Milano del 23 e 24 marzo è stato il palcoscenico attraverso il quale si sta cominciando a concretizzare l'Unitarietà dell'Avvocatura. Infatti, grazie anche a questa importante occasione e ad un costante lavoro di cesello politico, si è ormai praticamente realizzato il rientro di Roma nell'Unione Distrettuale: così unito il Distretto del Lazio potrà rappresentare quasi il 18% dell'intera Avvocatura italiana e diventerà il motore per dimostrare al Governo ed al popolo italiano che noi Avvocati siamo una forza e che saremo capaci di agire uniti per riacquistare quella dignità e quel prestigio che ci compete. Solo così potremo contrastare gli ormai costanti attacchi alla nostra professione.
5) Responsabilizzazione dei Consiglieri.
Il diverso approccio del nuovo Consiglio si è cominciato ad evidenziare con la sostituzione delle Commissioni con i Progetti di Settore. Grazie ad essi, ciascun Consigliere in relazione al settore attribuitogli, ha il compito di presentare un programma che deve concludersi in un arco di tempo predeterminato. Egli sarà ritenuto direttamente responsabile dell’attuazione dei suoi progetti.
6) Rispetto dei Consiglieri di minoranza.
Contrariamente a quanto avvenuto nel precedente biennio, nel quale i Consiglieri Vaglio, Di Tosto, Cerè e Cassiani sono stati privati di qualsiasi incarico, in questo biennio sono stati assegnati rispettivamente al Consigliere Conte il Progetto di Diritto Civile e al Consigliere Condello il Progetto di Legislazione Comunitaria ed Internazionale.
Purtroppo, a riprova della incrollabile mentalità con cui è stato condotto il precedente Consiglio e nello spirito di continua contrapposizione, entrambi i Consiglieri hanno rifiutato gli incarichi loro assegnati:
– Il Consigliere Conte (già dottore di ricerca alla facoltà di Giurisprudenza) non ha inteso sottoporre il suo lavoro nel Consiglio né ad un’approvazione da parte di terzi, né tantomeno a precisi limiti temporali, affermando:
«il Consigliere Conte …ha gestito gruppi di studio per oltre 11 anni, con siffatti importanti Professori universitari, proprio in materia di Istituzioni di Diritto Privato e Diritto Civile, senza che nessuno dei richiamati titolari di cattedra si riservasse un’approvazione e/o una bocciatura del progetto o del gruppo di studio e senza, tantomeno, che venisse data una tempistica perentoria all’implementazione di un’iniziativa di studio … Di talché, tale ipotesi non appare assolutamente percorribile e, quindi, per assoluta onestà intellettuale, il Consigliere Conte declina l’ipotesi prospettata, chiedendo che il Dipartimento sia assegnato ad altro Consigliere»;
– il Consigliere Condello (Direttore della rivista telematica ForoEuropeo.it) ha invece declinato dichiarando:
«l’attribuzione della Commissione su indicata ad un Consigliere che non ha mai maturato esperienze in detta materia è “ridicola” e “offensiva”».
Dopo la conclusione dell'adunanza, il Presidente Vaglio ha affermato di essere personalmente e istituzionalmente dispiaciuto di non poter mettere a disposizione dei Colleghi, nei Progetti di Settore, la professionalità e l’esperienza dei due su citati Consiglieri, augurandosi vivamente che lo spirito di collaborazione e servizio manifestato da tutti gli altri membri del Consiglio, prima o poi, possa “contagiare” anche loro.