Il testo dell'intervento
Durante il suo breve intervento il Coordinatore ha reiterata la necessita' della riforma alla Legge istitutiva Comites/CGIE, dettata dalla presente realta' creata con l'elezione diretta di parlamentari residenti all'estero, fra l'altro eletti dall'elettorato di base dei Comites.
“Desidero porgere a questa Commissione il saluto mio personale e dell'IntercomitesUSA, e ringraziare il CGIE e la Commissione Continentale dei Paesi Anglofoni di aver invitato gli InterComites e consentita la mia partecipazione a questi lavori.
Questo ci permette di mantenere vivo quel rapporto tra i due organismi, Comites/CGIE, necessario per poter lavorare insieme nell'interesse comune delle nostre rispettive collettivita' che rappresentiamo.
Volutamente mi sono esentato dall'elaborare problematiche e temi cosi' ampiamente esposti dai Consiglieri qui presenti, Centofanti, Sorriso, Nestico e Della Nebbia, tutti membri di rispettivi Comites.
Ho l'obbligo pertanto di soffermarmi su una proposta che porta il mio nome ed avallata all'unanimita' dai presidenti di tutti i Comites degli Stati Uniti.
La “proposta Cicala”, in modo assoluto, non propone l'abolizione del CGIE (specialmente dopo questa esperienza della partecipazione) ma sostiene la necessita' che, nella presente realta', il CGIE va riformato insieme alle Leggi istitutive che ci governano, che ci permettano di rappresentare i nostri concittadini.
Le leggi che ci hanno portato fin qui sono state una metamorfosi iniziata oltre venti anni fa, che, all'apice del successo, ci porta ad avere oggi fra noi il senatore Randazzo, e gli onorevoli
Bucchino e Berardi, eletti dagli Italiani della circoscrizione estero, ai quali porgo ancora il nostro benvenuto.
Ed e' appunto perche' esistono tre livelli di rappresentanza che oggi e' necessario uno studio (al quale ci auspichiamo i Comites siano invitati a partecipare) che porti al varo di una nuova legge omogenea ai nostri tempi e necessita'.
Una legge che rinforzi i Comites come organismo di base, dal quale emani un CGIE (o come lo si voglia definire) la cui composizione, come tutti gli organismi di rappresentanza elettiva, sia composta attraverso il procedimento delle consultazioni elettorali dei cittadini italiani rigorosamente residenti all'estero.
Questo perche' “in organismi democraticamente eletti, il numero dei componenti e' fondamentale e l'inserimento di “nominati” sposta l'asse politico e legale dell'organismo stesso alterando e violando il potere decisionale affidato dagli elettori ai loro rappresentanti”.
Grazie.
Buon lavoro a tutti,