L'assessore Giuseppe Gentile può mettere in atto tutte le azioni legali che ritiene opportuno. Non mi faccio intimidire da chi agita l'arma delle querele.
E' dovere di un parlamentare utilizzare l'istituto ispettivo, le cosiddette interrogazioni, per chiedere chiarimenti su questioni, appunto, poco chiare e dubbie. Così abbiamo fatto in questo caso, sia lo scriventi che altri deputati e anche consiglieri regionali del pd. Nessuna insinuazione dal sottoscritto è stata avanzata nei confronti di nessuno, tantomeno dell'assessore, ma solo una richiesta al governo e al ministro competente di verificare, ripeto verificare, i contenuti, risultati mai smentiti, di una dettagliata inchiesta giornalistica del 12 gennaio scorso pubblicata da un noto settimanale calabrese, il Corriere della Calabria, che evidenziava alcune “strane coincidenze” e “zone d'ombra” in relazione al bando sull'edilizia sociale.
Quindi 3 mesi fa. Oltre a questi fatti narrati dalla testata abbiamo chiesto di verificare la regolarità degli atti amministrativi prodotti in seguito alle vive proteste delle imprese vincitrici del vecchio bando suscitate dall'annullamento operato dall'assessore Gentile. Una impresa esclusa ha fatto proprio recentemente un esposto alla Procura della Repubblica. Numerosi erano stati i ricorsi al tribunale amministrativo della Calabria le cui sentenze favorevoli alle imprese ammesse alla prima graduatoria, sono state appellate dall'assessore Gentile al Consiglio di Stato, che dovrà entrare nel merito il prossimo ottobre. Un ricorso, quello di Gentile al Consiglio di Stato, che rischia di far perdere milioni di euro e creare ulteriore disorientamento, nonché un danno economico rilevante, per le imprese edili che hanno partecipato ai bandi, sia al primo che al secondo. Un ritardo che rischia di vanificare l'attesa di circa quattromila famiglie che aspettano un allogio di edilizia sociale. Sarà quindi compito dei magistrati fare luce sull'intera vicenda denunciata dall'impresa Edil Parco Srl esclusa dal primo bando, così come sarà compito del ministero competente verificare e rispondere sui fatti denunciati da un parlamentare della Repubblica.
Il mio ragionamento, e quello dei colleghi, è squisitamente politico.
Gentile risponda, invece di minacciare. Se poi anche lui facesse qualche comunicato stampa, apparisse in tv per parlare e spiegare, sarebbe una cosa molto utile. Chi fa politica, chi amministra soprattutto, deve essere come un libro aperto, deve parlare, farsi sentire, parlare con la stampa, dire ai cittadini-elettori quello che pensa e che fa. Io faccio così, Gentile preferisce l'ombra…… problemi suoi!”