Il Governo risponde all’interrogazione degli on.li Melis(PD) e Narducci(PD) sul fermo di un cittadino italiano all’aeroporto di Boston

Roma, 9 marzo 2012) I deputati Narducci e Melis hanno presentato una interrogazione in Commissione esteri della Camera circa il caso del cittadino sardo tre giorni in prigione a Boston perché arrivato all’aeroporto della medesima città USA, munito di regolare passaporto e di visto di ingresso per turismo per far visita al fratello Gian Luca, l’ufficio immigrazione americano ha ritenuto di trattenerlo per rischio di immigrazione illegale poiché il permesso di soggiorno del fratello era scaduto.

Il 7 marzo il Sottosegretario Marta Dassù ha risposto all’interrogazione in questione assicurando l’impegno del Consolato Generale italiano di Boston e dell’Ambasciata italiana in USA, tanto che si sono subito attivati al fine di ottenere un trattamento dignitoso. Inoltre il Sottosegretario ha precisato che l'ESTA (Electronic System far Travel Authorization) non garantisce al viaggiatore l'ingresso negli Stati Uniti all'arrivo all'aeroporto di entrata. Infatti l'approvazione ESTA “autorizza soltanto il viaggiatore a salire a bordo del mezzo di trasporto in rotta per gli Stati Uniti, nell'ambito del Programma Viaggio senza Visto. L'ESTA non assicura l'ammissione al territorio americano, poiché le Autorità aeroportuali mantengono la piena facoltà di negarla”. L’on. Franco Narducci ricordando l’inaccettabilità del trattamento del connazionale Salaris all’arrivo in USA ha chiesto al Governo di porre in essere “opportune iniziative presso le autorità statunitensi, anche a livello Ue, per evitare il reiterarsi di simili atteggiamenti che sono intollerabili da parte di un Paese amico” anche se si pensa ai casi in cui “le autorità italiane hanno consegnato, con sollecitudine, cittadini degli Stati Uniti alla giurisdizione del proprio Paese”.

Franco Narducci

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