Roma 02 marzo 2012. Il finanziamento pubblico ai partiti purtroppo non verrà mai abolito. Onestamente occorre riconoscere che questa volontà non esiste e che le forze politiche sono piuttosto riluttanti a parlarne. Il breve escursus della storia del finanziamento pubblico ai partiti, deve servire a capacitarci che quand’anche fosse ancora una volta abolito, questo sarebbe reintrodotto sotto altra veste ma con la stessa sostanza di sempre. Se allora questa consapevolezza ci avvince, dobbiamo pur porre un rimedio che perlomeno da un punto di vista etico e legale non sconcerti le coscienze e non produca latrocini sempre più eclatanti. Questo è quanto ha dichiarato l’on. Razzi a proposito della proposta di legge presentata alla Camera.
La proposta dunque verte soprattutto
-sull’obbligo di trasparenza da parte dei partiti sui loro bilanci in tutte le loro voci di spesa;
– sulla restituzione del denaro avuto in finanziamento qualora il partito cambi veste e nome oppure non esista più a causa di una sua evoluzione-involuzione;
-che il finanziamento duri per il perdurare dell’intera legislatura in quanto in caso contrario i partiti dovranno restituire le rese inutilizzate per l’interruzione anticipata della legislatura cosa agevole e veloce dal momento che i conti dovranno sempre essere in ordine.
Partire dal presupposto niente affatto che scontato che questo denaro è denaro dei contribuenti, è giusto che a questi si debba far conto di come lo si è speso e cosa si è inteso fare. Altrettanto giusto e niente affatto scontato che, qualora la legislatura non arrivasse alla sua conclusione naturale non ci sarebbe alcuna ragione di trattenere denaro che ormai non serve più allo scopo.
On. Antonio Razzi
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