DI NECESSITA’VIRTU’

Sono parecchi anni che proviamo a dare il nostro spassionato parere sulle vicende italiane; ma non per far prevalere i nostri convincimenti. Ce ne guarderemmo bene. Chi ha avuto la pazienza di seguirci, soprattutto nella stampa d’Emigrazione, c’è testimone. Le nostre sono sempre state riflessioni propositive. Così, anche in questo caso, non scantoneremo dai nostri principi d’informazione. In questo 2012, non è facile pubblicare notizie confortanti sul fronte politico neppure per i Connazionali all’estero. L’Esecutivo “tecnico” ha spiazzato un po’ tutti. Anche i politici più scaltri. In ultima analisi, ora ci si continua a muovere per stabilizzare l’economia nazionale. Della sua ripresa, se e quando ci sarà, ne tratteremo in seguito. Ciò che, invece, si potrebbe affrontare da subito è la riforma della nostra legge elettorale. Questo obiettivo, di stretta pertinenza parlamentare, sembra essere meno lontano. De resto, i segnali di una certa disponibilità vengono proprio da rappresentati del nostro Potere Legislativo. Mentre i dinieghi di Monti hanno creato anche reazioni in negativo, le logiche, proprie di un sistema parlamentare “vecchio,” hanno perso gran parte della fiducia dei cittadini elettori. Anche fuori dei confini nazionali, dove la passione politica per i fatti del Bel Paese non è mai stata “surriscaldata”. Questa “transizione”, che nessuno, obiettivamente, prevedeva, potrebbe, però, essere un mezzo per raggiungere lo scopo. Altrimenti, non vediamo alternative per questo sistema che ci rappresenta sempre di meno ed a costi politici francamente insostenibili. Non ci aspettiamo svolte epocali né, tanto meno, le auspichiamo. Torniamo, invece, a sollecitare un impegno per non vanificare i mesi che ci separano dalle consultazioni elettorali del prossimo anno. In questo tempo, i Partiti dovrebbero mettere in campo le loro strategie per garantire un Governo elettivo strutturalmente differente da quelli ai quali siamo stati abituati. Si sente, prepotente, la necessità di cambiamento. La riforma politica che ipotizziamo, certi di non essere i soli, dovrebbe andare oltre le logiche del potere che, per il recente passato, erano frammentate per la nascita di nuovi partiti e per il, conseguente, ridimensionamento di altri. Dopo Monti, si ripartirà da “zero”. Senza preconcetti, ma facendo tesoro degli errori di questi travagliati anni di Seconda Repubblica. Se, nel frattempo, si riuscirà a varare una nuova legge elettorale, riteniamo che chi dimostrerà reali capacità avrà tutta la sicurezza per governare. Il nostro fronte politico, dopo la frammentazione dei gradi partiti storici d’Italia, dovrebbe trovare una sua nuova ragion d’essere a livello europeo. Se la nuova normativa elettorale sarà approvata prima della fine di quest’anno, nel 2013 si tornerà a votare per una Repubblica nuova, certamente rifondata sui principi più inderogabili della nostra Costituzione, ma monda da tutti quei veleni che hanno insidiato la nostra esistenza anche nel primo decennio del Nuovo Millennio. Fatta la legge, chi intende entrare in lizza faccia di necessità virtù e si muova unicamente per la tutela dei diritti di tutti gli italiani. Anche di quelli che vivono lontano dalla Patria. Chi si sentirà delegittimato, potrà solo farsi più in là. Come a scrivere che chi conta oggi, domani potrebbe non contare più.

Giorgio Brignola

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