CRISI ECONOMICA: NO A ULTERIORI SPESE MILITARI, SCOPPIA IL CASO DEGLI F35, LA POLITICA IN CORO: “COSTANO TROPPO”

“No alle missioni militari in Afghanistan e Iraq, no alle guerre di Bush”. Questi erano gli slogan della sinistra pacifista; Rifondazione Comunista, PDCI di Cossutta, Diliberto e Rizzo, più i Verdi con l’allora leader Alfonso Pecoraro Scanio, protestavano fortemente contro la politica estera del governo Berlusconi. Erano i primi anni della missione “United for Freedom”; il centro destra decise di schierarsi con gli Usa, dopo l’attacco alle Twin Towers, complice molto la politica filo-americana dell’ex ministro della difesa, Antonio Martino che, insieme a tutti i suoi ex colleghi ministri di quel tempo, appoggiò a pieni voti le missioni di pace in Afghanistan e Iraq. Oggi, a distanza di 8-9 anni, quell’opposizione si allarga: centro destra e centro sinistra, all’unanimità invitano il Governo Monti a non comprare i nuovi F35: 200 milioni di spesa per ciascun aereo, l’equivalente di una finanziaria. Il primo partito andato subito all’arrembaggio per scongiurare una mossa dell’esecutivo che specie in questi tempi sarebbe un perfetto suicidio economico, è l’Italia dei Valori che con Di Pietro: “Meglio tardi che mai. Alla fine anche la grande stampa e qualcun altro si sono accorti che scandalo insopportabile siano i miliardi di euro che buttiamo in spese militari. Soprattutto se si pensa che per il Servizio civile nazionale, invece, i fondi sono precipitati dai circa 170 milioni del 2010 ai 68 del 2012. Quando il ministro della Difesa ammiraglio De Paola ha detto che a tagliare le spese militari non ci pensava proprio, nessuno tranne noi aveva fiatato”. Secco no anche da Futura e Libertà, il segretario dei Verdi, Angelo Bonelli, esclama a gran voce: “Con cifre del genere possiamo risolvere alcuni grossi problemi che hanno gli asili in Italia”. Incalza Nichi Vendola che fa la voce grossa, affermando: “Le Forze Armate sono sovradimensionate, costano troppo, ci sono troppi soldati e soprattutto troppi ufficiali e sottoufficiali. In tutto180 mila militari, spese record, sprechi, inefficienze, privilegi ingiustificati. Ridurre e modernizzare il personale? Insieme salvando, ovviamente, i sistemi d’arma, gli F35, la missione in Afghanistan.” Queste sono le parole dell’attuale Ministro della Difesa, Di Paola, durante il suo messaggio di fine anno. La replica piccata di Vendola parla chiaro: “Tagliare da una parte, se si taglierà. Il tutto per avere più risorse da destinare agli armamenti e alle missioni. Il rischio è questo, un fatto assolutamente da contrastare”.
Marco Chinicò

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